La Grecia ha chiesto oggi ai partner dell’Eurozona di aiutarla a coprire le necessita’ finanziarie di luglio, in vista di un accordo di lunga durata da negoziare in questo stesso mese. Mancano invece sia un piano preciso sia le basi per negoziare, come ha osservato la cancelliera tedesca Angela Merkel. La Grexit a questo punto potrebbe essere un’opzione piu’ che possibile, anche se ufficialmente esclusa e il nuovo ministro delle Finanze greco, Euclid Tsakalotos, si dice convinto che l’Eurozona mostra la “volonta’ politica” di darci una nuova chance. Indiscrezioni e dichiarazioni ufficiali raccontano che sempre piu’ membri dell’Eurogruppo considerano un’Eurozona senza Atene addirittura uno scenario desiderabile che potrebbe “rafforzare l’Eurozona”, come ha dichiarato oggi il ministro delle Finanze lettone, Janis Reirs giungendo a Bruxelles dove si e’ svolto l’Eurogruppo e in attesa dell’Eurosummit.
“Dopo la fine del secondo programma di aiuti e dopo il no molto chiaro al referendum non ci sono ancora le condizioni per cominciare oggi le trattative nel quadro del programma dell’Esm” ha detto la cancelliera Angela Merkel a Bruxelles, aggiungendo tuttavia che pervenire a un accordo “non e’ questione di settimane ma di pochi giorni”. “Senza solidarieta’ – ha detto – non c’e’ possibita’ di aiuto e senza riforme non sara’ possibile andare dove vogliamo andare”. Atene avrebbe in programma di chiedere aiuto all’Esm, il fondo salvastati permanente europeo, secondo quanto rivela il giornale tedesco Handelsblatt citando fonti europee. Fonti del governo di Atene sostengono che le “proposte greche saranno discusse oggi e domani, con l’intento di avere presto un accordo”. Le stesse fonti precisano che le proposte ricalcano quelle presentate martedi’ scorso “con alcuni miglioramenti e s’intende raggiungere un’intesa che “ripristini la liquidita’ del sistema bancario”.
Il premier Alexis Tsipras terra’ domani un’audizione all’Europarlamento. Intanto ha chiamato il presidente Usa, Barack Obama. In questi giorni di grande fermento, decisivi forse per il destino stesso dell’Unione europea, Tsipras cerca l’unico alleato piu’ potente della Merkel: gli Stati Uniti d’America. Obama e il piu’ strenuo difensore delle posizione greche all’interno dell’Eurozona, Francois Hollande, hanno parlato ieri al telefono concordando sulla necessita’ di “intraprendere un cammino che consenta il ritorno alle riforme e alla crescita” di Atene, come ha reso noto la Casa Bianca, sottolineando che entrambi i presidenti hanno riconosciuto che questi obiettivi “richiederanno compromessi difficili per tutte le parti”. E oggi il presidente francese ha fatto sapere che sono disponibili per Atene aiuti immediati, a patto che la Grecia faccia serie e credibili proposte di riforma. Ottimista il premier italiano Matteo Renzi: “Un accordo tecnico si puo’ trovare, con un po’ di buona volonta’, magari non oggi ma nei prossimi giorni”. Quel che e’ certo e’ che la ristrutturazione del debito chiesta da Atene non potra’ essere accordata subito.
Se proprio oggi la Germania ha timidamente aperto, tramite il vicencancelliere Sigmar Gabriel, alla possibilita’ di concedere un ‘haircut’ purche’ vengano compiute le necessarie riforme, altri leader europei non vogliono nemmeno sentirne parlare. Non e’ solo il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, a respingere tale soluzione. Il referendum di domenica ha causato un ulteriore irrigidimento dei ‘falchi’ dell’Eurozona, principalmente i paesi dell’Est che, entrati di recente nella moneta unica al prezzo di grandi sacrifici, non tollerano sconti a un Paese che percepiscono indisciplinato. Per Peter Kazimir, ministro delle Finanze slovacco, una ristrutturazione del debito greco “e’ impossibile, e’ una linea rossa”. Viene quasi da credere alle indiscrezioni circolate sulla stampa ellenica secondo cui 16 governi dell’Eurozona su 18 non vedono l’ora di buttare fuori la Grecia. A battersi fino alla fine per un’intesa sara’ sicuramente il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, che, davanti al Parlamento Europeo in sessione plenaria, ha giurato che “lottera’ contro la Grexit fino all’ultimo”. Occorre capire con quanti e quali alleati.(AGI)