Comunità Italiana

Grecia in cerca riscatto

 Il2014, anno cruciale per l’Europache vedrà il rinnovo di tutte le istituzioni, si apre subito con tre test chiave per quello che sarà il tono dei mesi a venire. Il primo gennaio, infatti, segna il via alla presidenza greca dell’Ue, con Atene in cerca di riscatto dopo i salvataggi europei, ma anche l’ingresso della Lettonia nell’euro e la libera circolazione dei lavoratori bulgari e romeni in tutti i paesi Ue.

Intanto, sarà una delle presidenze più ”spartane”: il quinto semestre Ue guidato da Atene vedrà unbudget massimo di 50 milioni di europer circa 140 riunioni che si terranno tutte, all’insegna del‘low cost’,ad Atene e nello stesso edificio. Niente omaggi per le delegazioni, solo block notes e penne, mentre a gestire i lavori saranno 130 funzionari del ministero degli esteri.


Ma austerità e riforme pagano: ”esempio modello” additato dal presidente della Bce Mario Draghi ai paesi in difficoltà, laLettoniache, contestualmente al passaggio delle consegne tra Lituania e Grecia, farà l’agognatoingresso nell’eurodiventandone il 18esimo paese, quando molti chiedono di uscirne. Premio o punizione, si vedrà nei prossimi mesi: la popolazione teme l’aumento di inflazione e disoccupazione, ed è sempre stata contraria all’euro.

Anche perchè, davanti alla peggiore recessione al mondo con un crollo del pil del 25% tra 2008 e 2009, il programma lacrime e sangue con prestiti Ue-Fmi messo in piedi dal premier Valdis Dombrovskis è stato ancora più draconiano, avendo come obiettivo l’ingresso nella moneta unica dal primo gennaio 2014. Ora, però,Riga è il paese con la crescita Ue più forte, prevista oltre il 4% per l’anno a venire.


Altro banco di prova e di impatto sulle elezioni di fine maggio, lafineal 31 dicembredelle limitazioni alla libera circolazione dei lavoratori di Romania e Bulgaria, ancora in vigore in 7 paesi tra cui Francia, Gran Bretagna, Austria, Germania e Olanda.

Lo spauracchio del ‘turismo del welfare‘ è da mesi uno dei cavalli di battaglia del governo britannico, che vuole una modifica in senso restrittivo delle regole Ue. A cavalcare queste inquietudini anche i comuni e i conservatori tedeschi, arrivati a chiedere il blocco degli assegni familiari. Bruxelles ha finora dimostrato la non-esistenza del fenomeno. In Italia le limitazioni sono cadute due anni fa.(ANSA)