“Io non pago per il Pd”. Cosi’ Beppe Grillo, in un tweet, rilancia la lettera scritta dai parlamentari del Movimento 5 Stelle al commissario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, e pubblicata sul blog del leader 5 Stelle. “Come avra’ potuto appurare personalmente – si legge nel post – Roma negli ultimi vent’anni e’ stata ostaggio di politici corrotti e clan criminali che hanno operato nell’esclusivo obiettivo di tutelare i propri interessi, a scapito dei cittadini romani. Il circuito del malaffare che ha avvolto il Campidoglio ha compromesso la qualita’ dei nostri servizi, pesando fortemente sul bilancio della citta’. Le giunte Rutelli, Veltroni, Alemanno e Marino hanno prodotto miliardi di euro di debito (secondo uno studio di Ernst&Young, oggi la Citta’ Eterna presenta un disavanzo strutturale annuo pari a 1,2 miliardi). Il risultato? Che i romani oggi si trovano nella situazione di pagare tasse elevate la cui entita’ non serve a finanziare i servizi erogati (la cui inefficienza e’ in aumento), bensi’ a coprire il buco di bilancio del Comune”. “C’e’ pero’ un capitolo, molto importante, che si protrae da oltre mezzo secolo – proseguono i 5 Stelle nella lettera rivolta a Tronca e pubblicata sul blog di Grillo – I primi “buffi” a Roma risalgono infatti agli anni ’50 e riguardano cause, ancora pendenti, per gli espropri. La cifra complessiva e’ stata comunicata solo ad ottobre e supera il miliardo di euro, stima che potrebbe lievitare ulteriormente e che tiene conto di “circa 700 ricorsi contro le indennita’ di esproprio, 100 sentenze di Corte di appello per le indennita’, 149 procedure da definire e 280 sentenze da liquidare”. “Il M5S sul caso ha gia’ presentato un esposto alla Procura della Corte dei conti per sapere se siano ravvisabili responsabilita’ riconducili alle precedenti amministrazioni di Roma Capitale.
Sul piano politico, invece, queste responsabilita’ sono gia’ piuttosto evidenti e ricadono sul vecchio sistema partitico di Pd e Forza Italia. Gentile Commissario, lei ha assunto il delicato compito di traghettare Roma a nuove elezioni. Quel compito come sa implica importanti responsabilita’ e il risanamento degli espropri e’ uno di questi. Le chiediamo dunque chiarezza sulla cifra specifica e la invitiamo a gestire direttamente il problema, eventualmente andando a bussare alla porta della vecchia politica, vale a dire di chi, finora, se ne e’ lavato le mani speculando sulla citta'”, conclude il post.(AGI)