Comunità Italiana

Grillo, ‘colpettino’ di Stato del Colle per bloccarci

“Noi abbiamo preso il 25% poi c’è stato questo ‘colpettino di Stato’ di Napolitano che si è riunito con due persone una sera e fatto le larghe intese per bloccarci. Ci vedono come una anomalia. Dobbiamo avere a che fare con chi ti dice una cosa in faccia e poi ne vota un’altra”. Così Beppe Grillo in conferenza presso la Stampa Estera a Roma. Poi riferendosi all’accordo tra Renzi e Berlusconi:
“La legge elettorale che stanno facendo ‘questi due’ è per fermare noi che siamo la variabile impazzita”.

Con l’Italicum “noi saremo tagliati fuori, immaginate il ballottaggio tra noi e il Pd. A chi indirizzerà il voto Berlusconi con le sue tv e i giornali. Lo sappiamo che non abbiamo scampo per andare al governo. C’è il mutismo di Napolitano che non dice niente, di Letta che non dice niente. Perché il pericolo siamo noi”. Poi Grillo non lo cita ma attacca il segretario del Pd Matteo Renzi: “Chi prende i voti per fare il sindaco deve fare il sindaco”.

“Speranza si dimetta per il caso del lobbista Tivelli”.  “Speranza fa un emendamento sulle pensioni d’oro: bellissimo, lo avremmo votato. Ma dopo una telefonata l’emendamento scompare. Abbiamo intercettato la telefonata e fatto espellere il lobbista. Ora dopo il lobbista dobbiamo cacciare il lobbizzato”. L’attacco di Grillo al capogruppo del Pd alla Camera è nato dopo che il leader del M5S si è difeso dall’accusa di immobilismo. “Ci dicono che siamo immobili – ha detto Grillo – ma non è vero. Noi, ad esempio, avremmo votato l’emendamento sulle pensioni d’oro ma poi l’hanno ritirato”. Grillo fa riferimento alla telefonata “intercettata” da alcuni parlamentari ‘cinque stelle’ davanti ad un commissione lo scorso dicembre. La telefonata è stata pubblicata sul sito di Grillo; successivamente, i parlamentari ‘grillini’ hanno protestato platealmente in Aula accusando le pressioni delel lobbies per bloccare i provvedimenti in Parlamento. La vicenda si è chiusa con l’intervento dell’Amministrazione di Montecitorio e le dimissioni dell’ex funzionario.

Mozione M5S per rinegoziare Fiscal Compact,Pd dice no  – “Noi del M5S siamo stati i primi a chiedere di rinegoziare il Fiscal Compact con una mozione. Il Pd ha votato ‘no’ e se ne vanta”. Così Beppe Grillo su twitter, mentre partecipa alla conferenza presso la Stampa Estera a Roma. L’incontro avrebbe dovuto essere trasmesso in diretta web ma per problemi tecnici non è visibile. ( ANSA )