“Grazie Presidente! Le assicuro che non la deluderemo. Il M5S porterà all’eccesso la moralità in politica. Il lavoro che ci aspetta è enorme, l’immoralità è ovunque. La sua benedizione ci dà conforto”. Così, sul filo dell’ironia, Beppe Grillo risponde a Napolitano che ha criticato i “troppi moralisti fanatici”.
I Cinque Stelle occupano ‘simbolicamente’ le Camere ma Beppe Grillo grida al ‘golpe’: il Parlamento è delegittimato e svuotato e la Repubblica italiana non è più, dice, una Repubblica parlamentare ma una Repubblica partitica. E in serata Grillo raddoppia: “non ci alleiamo con nessuno, la demolizione è cominciata. Abbiamo promesso di mandarli tutti a casa e li manderemo tutti a casa”. L’offensiva del M5S contro i partiti che sì, loro, hanno occupato il Parlamento spossessandolo della sua funzione legislativa, parte come previsto: finiti i lavori deputati e senatori sono rimasti in Aula per protesta. Vogliono ricordare ai cittadini che non si consente al Parlamento di lavorare, nonostante l’urgenza della crisi che preme, impedendo l’istituzione delle Commissioni permanenti per mere ragioni partitiche e ‘spartitorie’. “I partiti hanno occupato il Parlamento con delle sagome di cartone e spossessato della sua funzione legislativa.
Se questo non è un golpe cosa lo è?” attacca Grillo che dal suo blog sostiene l’iniziativa dei parlamentari, a loro volta sostenuti dal un sit-in di protesta fuori da Montecitorio. Nonostante le azioni dimostrative, tuttavia, il piano del M5S viene bloccato. Alla Camera i CinqueStelle chiedono che la seduta dell’Aula sia sospesa e che si convochi subito la Giunta per il regolamento per esaminare la questione delle Commissioni. Sul tavolo anche l’ampliamento dei poteri della commissione speciale che l’M5S non vuole ma l’Aula approva. Il M5S chiede anche di sollecitare i deputati che hanno doppi incarichi a compiere la propria scelta in modo da evitare l’alterazione del corpo elettorale in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica. Anche a questo dovrebbe ovviare l’istituzione delle Commissioni, rileva il M5S che anche al Senato protesta. La giornata è tutta concentrata su questa battaglia e passano in secondo piano i dibattiti sui dissidenti, le alchimie sugli emolumenti, l’imminenza del voto sulla presidenza della Repubblica. Il Pd vuole confrontarsi, il M5S non rifiuta ma il capogruppo al Senato Vito Crimi è chiaro: “Ci possiamo anche incontrare ma noi avremo il nostro candidato. Sarà un nome all’altezza su cui anche gli altri partiti potranno convergere”.
Le procedure per la scelta del candidato al Quirinale dei Cinque Stelle partirà dopodomani e il movimento non pensa a qualche forma di accordo con gli altri partiti. “Il M5s dovrebbe allearsi con partiti che impediscono il funzionamento del parlamento? Hanno sospeso la democrazia ci vuole un nuovo tsunami” è il grido di battaglia che lancia sul web Paolo Becchi, ordinario di filosofia del diritto a Genova, considerato l’ideologo del M5s. Anche per il Qurinale “dobbiamo trovare un nome che li freghi. Finora ci hanno costretto a votare i loro, invece spero in un metodo Grasso al rovescio”. Insomma, serve “un nome nostro che possa trovare consenso nelle altre forze politiche”.
L’unico a resistere è stato Domenico Scilipoti. Il senatore del Pdl, impassibile, è rimasto in Aula mentre i colleghi del M5S ‘occupavano’ simbolicamente gli scranni di Palazzo Madama e davano inizio alla “lettura gandhiana” della Costituzione. Articolo dopo articolo, come un mantra indiano, i parlamentari ‘a cinque stelle’ alla Camera e al Senato hanno protestato così contro partiti e istituzioni per chiedere la formazione delle commissioni permanenti.
E’ quella “occupazione del Parlamento” che il M5S aveva minacciato e che ieri ha messo in atto. L’iniziativa non è piaciuta, però, ai presidenti di Palazzo Madama e Montecitorio che in una nota congiunta sono intervenuti duramente: ‘Le Aule parlamentari sono il luogo del confronto democratico e della trasparenza – scrivono Piero Grasso e Laura Boldrini – Il dialogo è sempre più utile del monologo, anche quando l’oggetto della declamazione solitaria è la Carta fondamentale della nostra Repubblica”.
Chiediamo le commissioni permanenti – spiegano i parlamentari stellati – “per presentare e discutere le proposte di legge relative al nostro programma e seguire le richieste che vengono dalla rete”. Ed alla rete ‘i cinque stelle’ si rivolgono quando iniziano a inondare facebook e twitter con immagini e video dall’Aula. “Ragazzi, vi scrivo da dentro l’Aula, oggi bella giornata, bellissimi interventi dei miei colleghi, bella atmosfera tra di noi e bellissima la vostra risposta fuori dal Palazzo…”, scrive Alessandro Di Battista su facebook. L’Aula è quella di Montecitorio, la “risposta” a cui fa riferimento è ‘OccupyParlamento’, il presidio di militanti riuniti davanti alla Camera: in realtà, i manifestanti non sono numerosissimi, meno di cameraman e fotografi che li attendevano. Nel ‘Palazzo’ i colleghi bollano l’iniziativa ‘stellata’ come una “buffonata che ricorda le occupazioni liceali, quelle che si facevano scrivendo una ‘K’ al posto della lettera ‘C’ magari portandosi dietro la chitarra per far baldoria: il Parlamento è una cosa seria”.
“Basta sceneggiate”, sbotta Mara Carfagna. Più duro Umberto Bossi: “Fanno solo casino – spiega – Se si torna al voto vanno giù perché i loro voti non sono serviti a niente”. Dal web, invece, arriva la benedizione di Beppe Grillo. Mentre i parlamentari si apprestano ad occupare ‘il Palazzo’, il leader ‘a cinque stelle’ li benedice ed attacca a testa bassa i “partiti golpisti”. Grillo mette online un fotomontaggio in bianco e nero con Monti, Bersani e Berlusconi nei panni dei colonnelli greci autori del colpo di Stato del 1967.
I tre leader (volutamente) appaiono più simili ai protagonisti di una film parodia di Totò piuttosto che a un gruppo di militari. La ‘Cosa’, la web tv del Movimento, alterna le immagini dei senatori e dei deputati rimasti soli in Aula con quelle del presidio. I parlamentari appaiono ‘armati’ di cellulari e pc. A tenergli testa c’é solo Scilipoti. Intanto, il web si popola di messaggi di senatori e deputati del M5S. “Sequestrati in aula: se usciamo non ci fanno rientrare. Rimaniamo qui”, scrive su twitter Roberta Lombardi, capogruppo del M5S alla Camera. “Occupazione della Camera… non possiamo uscire nemmeno per andare in bagno!”, fa eco Daniele Del Grosso.
Fonte: Ansa