Il primo approfondimento dedicato al Congresso del Pd
Oggi partiamo con un approfondimento sui numeri attorno a cui sembra girare la politica italiana in queste settimane: quelli sul congresso del Pd. Non è un mistero, infatti, che i dossier più “caldi” della politica italiana (per esempio: la legge elettorale) siano stati messi in stand by in attesa che si definiscano i nuovi equilibri del principale partito di governo. Il congresso si articola in più tappe: la prima fase è costituita dalle cosiddette “convenzioni”, cioè le votazioni nei circoli riservate agli iscritti muniti di tessera. Queste prime votazioni (iniziate il 20 marzo e che si concluderanno domenica 2 aprile) serviranno a individuare i candidati che si sfideranno alle primarie del 30 aprile.
Cos’è l’esperimento ‘openPData’
Come stanno andando le convenzioni? Non possiamo saperlo con certezza perché non esiste un sito ufficiale che raccolga i risultati parziali. Quindi, per seguire l’andamento di questa prima fase, abbiamo ripreso un’idea che avevamo già sperimentato – con successo – nel precedente congresso Pd, quello che nel 2013 vide sfidarsi nei circoli Renzi, Cuperlo, Civati e Pittella. L’esperimento si chiama “openPData”: abbiamo chiesto ai nostri utenti di inviarci i dati provenienti dalle votazioni nei circoli, via mail oppure sui nostri canali social (Facebook e Twitter). Il risultato è stato sorprendente, come e più di 4 anni fa: decine e decine di utenti in pochi giorni ci hanno inviato i dati relativi a centinaia di circoli.
Ecco i numeri
Il dato che è emerso da subito – e che si è poi consolidato di giorno in giorno – è che Matteo Renzi risulta largamente in vantaggio, con circa i due terzi dei voti degli iscritti. Il suo sfidante principale sembra essere il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che oscilla tra il 25 e il 30 per cento dei voti. Ma il dato forse più interessante è quello relativo al terzo sfidante, il governatore pugliese Michele Emiliano. Infatti, per accedere alle primarie bisogna ottenere in questa prima fase almeno il 5% dei voti totali, oppure almeno il 15% in quattro regioni. Ad oggi, con i dati di 585 circoli (e oltre 23 mila voti raccolti), Renzi è in testa con il 67,4%, seguito da Orlando con il 27% e da Emiliano, che ha il 5,5%. Con l’arrivo dei nuovi dati – soprattutto dal nordest e da alcune zone del sud – sarà interessante vedere se Emiliano riuscirà a restare sopra la soglia critica del 5% o se invece le primarie sono destinate a trasformarsi in una sfida a due tra Renzi ed Orlando.(AGI)