Comunità Italiana

I giudici su inchiesta Mediaset: “No a legittimo impedimento”

{mosimage}L'avvocato Ghedini: "Fatto gravissimo. Processo verso sicuro annullamento"

 

ROMA – I giudici del Tribunale di Milano hanno respinto la richiesta di legittimo impedimento avanzata da Silvio Berlusconi per l'udienza di oggi nel processo Mediaset. Nell'istanza, presentata venerdì scorso dai legali del premier, si sosteneva l'impossibilità di presenziare all'udienza da parte dell'imputato Berlusconi a causa della riunione del Consiglio dei ministri fissata per oggi. I giudici, però, hanno spiegato che l'udienza odierna era stata fissata tenendo conto degli impegni del presidente del Consiglio. Immediata è arrivata la reazione di Niccolò Ghedini, avvocato del premier, secondo il quale ci sono gli elementi per un "annullamento del processo".

Le motivazioni dei giudici. Nell'ordinanza si fa riferimento alla sentenza della Corte costituzionale in cui si parlava della necessità di contemperare le esigenze della giustizia con gli impegni istituzionali dell'imputato. I giudici hanno spiegato di avere rigettato l'istanza perché "altrimenti verrebbe svilita la funzione giudiziaria".

I giudici, presieduti da Edoardo D'Avossa, non hanno ritenuto di concedere il legittimo impedimento poiché hanno considerato che il Consiglio dei ministri di oggi è stato fissato il 24 febbraio scorso, dunque in data successiva a quella in cui era già stata stabilita l'udienza di oggi. Inoltre, il collegio ha considerato che nel frattempo altre tre udienze erano già saltate. Tra le altre cose, i giudici hanno spiegato che "nulla è stato dedotto" riguardo la necessità e inderogabilità di fissare il Cdm proprio per il primo marzo.

Ghedini: "Descisione fuori sistema". Per Niccolò Ghedini, uno dei legali di Berlusconi, il processo va verso un "sicuro annullamento". E' "un fatto gravissimo", ha detto Ghedini, che i giudici non abbiano concesso il legittimo impedimento a Silvio Berlusconi. In una pausa dell'udienza, l'avvocato ha parlato di "decisione fuori sistema" che comporterà "un annullamento del processo" in quanto vi è una sentenza della Cassazione che, per un caso analogo, ha disposto l'annullamento del processo. Per l'avvocato Piero Longo "sarebbe ragionevole se la presidenza del Consiglio sollevasse un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato".

 
Fonte: www.repubblica.it