La piaga dei rifiuti della città eterna
“Ripulirò la capitale”, aveva assicurato in campagna elettorale il sindaco pentastellato Virginia Raggi. “Ma a quasi un anno dalla sua nomina bottiglie di vetro abbandonate, sacchi di immondizia e cestini stracolmi sono onnipresenti nelle foto ricordo di Roma”, sostiene la BBC che ha pubblicato un servizio dal titolo “Perché Roma invia treni pieni di rifiuti in Austria”. Per l’emittente britannica, lo smaltimento dei rifiuti nella capitale è stato “per anni azzoppato da cattiva gestione e corruzione” . Calcolatrice alla mano, la città di Roma produce quotidianamente circa 5.000 tonnellate di rifiuti. Discariche e inceneritori “sono stracolmi” così la capitale “ha deciso di risolvere parte del problema inviando i rifiuti in Austria”.
La soluzione green dell’Ue
Ripulire la capitale spedendo i rifiuti a 1000 chilometri di distanza può sembrare un controsenso, ma rientra negli sforzi dell’Unione europea per aiutare le città a ridurre la quantità di immondizia che finisce nelle discariche. “Non è assurdo”, spiega alla BBC Gernot Alfons, direttore della centrale di smaltimento rifiuti della EVN, ausiliaria di ENKI. “L’alternativa sarebbe continuare a conferire I rifiuti nelle discariche già stracolme e produrre così emissioni di metano con un forte impatto in termini di emissioni di CO2. E’ molto meglio spedirli a impianti ad alta efficienza come il nostro”.
Quanto costa e chi l’ha voluto
“Per ogni tonnellata di rifiuti, l’Ama pagherà 139,81 euro”, si legge su un articolo del Tempo che ha fatto i conti in tasca al comune di Roma e alla società austriaca. Ogni spedizione frutta alla EVN circa centomila euro, si legge sul quotidiano, secondo cui il “bando, vinto a inizio 2015, è rimasto poi bloccato quasi due anni”. In particolare, secondo un’analisi di “Il Foglio” , “l’appalto è stato voluto e gestito dall’ex ad di Ama Daniele Fortini (giunta Marino). L’Ama paga 100mila euro a convoglio, per arrivare a 95 milioni nei 4 anni previsti di vigenza del contratto”. (AGI)