{mosimage}Il racconto di Lal Mohamed a cui hanno tagliato naso e orecchie mentre si recava ai seggi elettorali
LA DENUNCIA- C'è chi dice che nel paese ci sono sicuramente altri casi simili. Ma per adesso Mohamed è tra i pochi che ha deciso di raccontare e ha scelto il quotidiano inglese Independent. È a casa di un amico. Mutilato e umiliato, l'uomo di 40 anni, ha spiegato, tra le lacrime, che la mattina delle elezioni doveva camminare almeno un'ora e mezza per arrivare al suo seggio. Dopo solo mezz'ora è stato fermato da tre uomini armati che hanno trovato il certificato elettorale. «Hanno cominciato a picchiarmi così forte che sono caduto a terra. Poi un uomo si è seduto a cavalcioni su di me e ha tirato fuori un coltello». Mohamed, poi non si ricorda nulla, tranne che è rimasto sulla strada per molto tempo. Fino a quando «un uomo mi ha portato a Kabul su un asino. Pensavo di morire». All'ospedale, «nessuno mi ha assistito, mi hanno rimandato a casa dicendo che erano pieni e di tornare dopo un paio di giorni». Solo che «ero una maschera di sangue». Ha dovuto farsi «prestare dei soldi per comprare le medicine. Adesso mi hanno promesso un intervento, però c'è il problema del debito». Intanto neanche la polizia «è intervenuta»