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Home > I tassisti incassano il sostegno di Grillo e Raggi. Ma perché protestano?

I tassisti incassano il sostegno di Grillo e Raggi. Ma perché protestano?

21 de fevereiro de 2017 - Por Comunità Italiana
I tassisti incassano il sostegno di Grillo e Raggi. Ma perché protestano?

GRILLO-RAGGI-00000I tassisti tornano sul piede di guerra, pronti alla maxi-protesta di oggi a piazza Montecitorio, in vista del tavolo tra governo e associazioni dei lavoratori di categoria che si terrà nel pomeriggio. Già lunedì 20 febbraio erano tornati a incrociare le braccia i tassisti di Napoli e Torino mentre a Milano avevano sfilato in corteo anche per le strade della città. In un tweet il sindaco di Roma ha dato il proprio appoggio alla protesta.

A Roma, dove si è arrivati al quinto giorno di sciopero consecutivo, l’assessore alla Mobilità, Linda Meleo, ha incontrato lunedì sera una delegazione di tassisti e scritto una lettera al ministro delle infrastrutture Graziano Delrio per chiedere che si stralci l’emendamento Lanzillotta al Milleproroghe, appellandosi poi alla categoria per porre fine alla protesta.

Perché protestano i tassisti?
I tassisti protestano contro un emendamento al decreto Milleproroghe, che, di fatto, sospende per un altro anno (fino al 31 dicembre 2017) l’efficacia di una serie di norme che dovrebbero regolamentare il servizio degli Ncc (Noleggio con conducente) e contrastare le pratiche abusive. Una sanatoria che, secondo la categoria, favorisce le multinazionali come Uber.

Leggi anche: Taxi contro Uber e quella norma che nessuno riesce a cambiare

Che cosa prevedono le norme per i tassisti
Il veicolo può attendere in un luogo pubblico; le tariffe sono determinate dalle amministrazioni locali; il cliente può essere prelevato all’interno dell’area comunale e, tranne nei comuni più piccoli, è obbligatorio l’uso del tassametro. Devono avere sul tetto un contrassegno luminoso con la scritta “taxi”; assegnati un numero d’ordine e una targa con la scritta in nero “servizio pubblico”.

Che cosa prevedono le norme per Ncc
Il servizio di noleggio con conducente può essere effettuato con ogni mezzo, dal sidecar al carretto trainato da un asino e si rivolge “a un’utenza specifica che avanza, presso la rimessa apposita richiesta per una determinata prestazione a tempo e/o a viaggio senza limite territoriale”. Il limite principale è che il veicolo (qualunque esso sia) non può stare in strada, ma deve attendere in una rimessa, la cui disponibilità è condizione essenziale per avere l’autorizzazione. Possono però percorrere le corsie preferenziali e sfruttare le altre facilitazioni previste per i taxi e gli altri servizi pubblici. Il conducente non può ricevere “l’ordine” ovunque si trovi, ma nella rimessa, dove il veicolo deve tornare al termine di ogni noleggio.

Vertice con il ministro Delrio per trovare un punto d’incontro
Nel pomeriggio il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, riceverà i sindacati al ministero per cercare di trovare un punto di incontro con i tassisti. “Ci vedremo perché c’è una situazione da lungo tempo non regolamentata. Dobbiamo metterci a sedere per fare una regolamentazione
finalmente seria che tolga provvisorietà all’attuale situazione”. Il ministro ha sottolineato poi come “c’è bisogno di garanzie, da un lato sui diritti dei cittadini e dell’altro anche sui diritti di chi ha investito nella propria azienda, che sono i tassisti”.

“Risulta davvero singolare – affermano i sindacati – che il ministro Delrio, mentre invoca un dibattito per una seria regolamentazione del settore, inizi lo stesso sospendendo l’efficacia di una norma gia’ in vigore”. “Auspichiamo che il ministro – sottolinea Alessandro Genovese, segretario nazionale dell’Ugl Taxi – possa mantenere fede agli impegni e ritiri l’emendamento”.

“Protesta giusta ma in forme sbagliate”
E mentre molte organizzazioni sindacali prendono le distanze dagli scioperi selvaggi delle auto bianche, l’Autorità di garanzia per gli scioperi ricorda che fin dalle prime notizie sui blocchi “ha scritto a tutte le Prefetture coinvolte chiedendo informazioni urgenti sui dati di adesione e su come stessero procedendo” la situazione. “A oggi – fanno sapere dall’Authority – ha risposto solo la Prefettura di Genova, Firenze e Milano.

Contemporaneamente è stata contestata a tutte le sigle sindacali di categoria l’illegittimità dello sciopero selvaggio per la garanzia dei servizi minimi, il mancato preavviso e la durata ed è stato chiesto ai sindacati non solo di dissociarsi ma di metter in campo ogni iniziativa per far cessare i blocchi”. Nelle prossime ore, “non appena avremo gli altri riscontri dalle Prefetture apriremo un procedimento di valutazione che la legge ci impone entro 60 giorni di chiudere”. Al termine di questo periodo “potrebbero essere valutate sanzioni nei confronti di quei sindacati che non hanno rispetto la legge”.

Secondo il coordinatore nazionale di Unica Filt Cgil, Nicola Di Giacobbe la protesta dei tassisti “è giusta ma nelle forme sbagliate, perchè scioperi e manifestazioni sono regolati per legge e tutti devono rispettarle”. Comunque, aggiunge, “la responsabilità di queste proteste non è certo dei tassisti, ma dei senatori e parlamentari che invece di migliorare le leggi per garantire chi lavora e chi usufruisce del servizio, in questa fase stanno solo creando confusione e i presupposti di un vantaggio per le multinazionali: ne favoriscono l’ingresso in un servizio senza che queste abbiano i titoli certificati per poterlo fare”.

“Con lo sciopero regalati ai concorrenti 8 milioni”
Per Loreno Bittarelli, presidente Uri – Unione Radiotaxi Italiani complessivamente in 6 giorni consecutivi di fermo del servizio taxi su Roma e Milano sono stati “regalati” ai concorrenti quasi 8 milioni di euro: “Ci sono nelle due città circa 13.000 taxi. Ogni tassista ha perso 600 euro lordi in 6 giorni: danni enormi alla nostra categoria, che saranno difficilmente riparabili in breve tempo”. “I nostri utenti – aggiunge – stanno subendo profondi disagi e non si possono difendere i nostri diritti, calpestando quelli di chi ci da il mangiare tutti i giorni”. Tolto questo Bittarelli resta “fermamente contrario all’emendamento inserito al Milleproroghe”.

La Cna Fita chiede stesse regole per Taxi e Ncc. Serve “un’opera di vera concertazione, mirata a moderare i contrasti e a introdurre elementi certi e condivisi per combattere l’abusivismo e il liberismo eccessivo che sovente sfocia nell’illegalità”. Infine il presidente Conftrasporto, Paolo Uggè, non condanna l’iniziativa dei taxisti ma la trova forzata: “Nel blocco di questi giorni c’è la strumentalizzazione del nulla. Si protesta contro un emendamento che non cambia lo stato delle cose, non aggiunge nè toglie alcunchè rispetto al passato. Avrei capito una protesta attuata per ottenere una definitiva regolamentazione del settore, ma qui ci si agita per una disposizione che è in vigore dal 2009”. (Agência Brasil)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.