Stasera in Milan-Napoli lo scontro fra i due bomber: dallo svedese assist e tanti punti al Milan, l'uruguaiano una una media realizzativa impressionante: 1 rete ogni 105 minuti. Ibra ha già dimostrato di saper essere decisivo, Cavani è giovane e non sa anciora cosa voglia dire vincere in Europa
MILANO – Sarà perché in campo hanno lo stesso vizio (segnare) che nel tempo libero condividono pure le stesse passioni (caccia e pesca). Zlatan Ibrahimovic ed Edinson Cavani: il confronto tra i due è un cocktail di affinità e di differenze, condito da numeri stagionali che chiariscono perché Milan e Napoli lottano tutte e due per lo scudetto.
Cifre e caratteristiche — Cavani ha fatto 20 gol in 26 partite e ha una media realizzativa impressionante (un gol ogni 105 minuti). Ibrahimovic ha segnato meno: 13 gol in 24 partite in campionato, una rete ogni 162 minuti. Cavani ha fatto due triplette e tre doppiette, Ibrahimovic non è mai andato oltre un gol a partita, però ha portato più punti al Milan: 11 contro i 10 dell’attaccante del Napoli. Ibrahimovic nasce centravanti puro, però adesso vorrebbe lasciare l’area a un compagno, Cavani invece ha iniziato come attaccante esterno e ora si sta convertendo al ruolo di prima punta. Ibra ama avere la palla tra i piedi, Cavani vuole essere servito nello spazio. Lo svedese s’affida al fisico per la potenza, l’uruguaiano per la velocità. Zlatan ama segnare ma anche far segnare: 11 gli assist per i compagni, spesso decisivi come i suoi gol. Cavani ha fatto solo 3 assist, però ha un grande spirito di sacrificio e aiuta tantissimo la squadra in fase difensiva.
Presente e futuro — Tutti e due trovano rapidamente la coordinazione e sanno calciare in controtempo, sono bravi in acrobazia e nel dribbling e aprono gli spazi per gli inserimenti dei compagni. Tutti e due sono arrivati quest’anno a Milano e Napoli, però con un bagaglio diverso: Ibrahimovic ha 29 anni, una lunga carriera alle spalle (ha vinto lo scudetto con Ajax, Juventus, Inter e Barcellona) e ha già dimostrato di saper essere decisivo, Cavani ha cinque anni in meno, un solo titolo (lo scudetto in Uruguay), ma non sa ancora cosa significa vincere nel calcio europeo. "Cavani è molto lontano da Ibra, anche se è un giocatore straordinario — è il parere di Massimiliano Allegri —. Ibrahimovic è stato un acquisto molto importante per noi e gli chiedo di continuare a dare quel contributo che ci ha dato finora, di fare la differenza in campo".
Il guerriero e il bambino — Ibrahimovic è un gigante con la passione del taekwondo (sport che praticava da bambino) e un’alta considerazione di se stesso ("Che cosa abbiamo in comune io e Van Basten? Non si possono paragonare due leggende", ha detto di recente); Cavani in Uruguay era soprannominato "il ragazzino" per i lineamenti da bambino e il fisico gracilino e al paragone con lo svedese risponde così: "Io quest’anno ho segnato di più, ma Ibrahimovic è un campione e mi piacerebbe un giorno diventare come lui". Stasera gli occhi dei 70 mila e passa di San Siro saranno puntati soprattutto su di loro. All’andata, nella sfida del San Paolo, Ibrahimovic segnò il 2-0 e il Milan vinse, Cavani invece rimase a guardare. Zlatan non fa gol da quattro partite (cinque se contiamo anche la gara con il Tottenham di Champions League) e non è abituato alle lunghe astinenze, Edinson si è riposato solo nell’ultima partita di campionato, ma ci tiene a sfatare il tabù San Siro, visto che non ha mai segnato in casa del Milan (solo una rete all’Inter). Il guerriero e il ragazzino si giocano tutto per lo scudetto.
Fonte: www.gazzetta.it