Comunità Italiana

Il day after del sindaco Moratti “Non mi scuso, rifarei tutto”

Il primo cittadino di Milano respinge le critiche: Marsiglia peggio di noi
"Il piano ha funzionato. Sulle scuole è stata una decisione delicata"

 

 

MILANO – Altro che città in ginocchio per la grande nevicata: "Milano ha retto benissimo il confronto con altre metropoli europee, e se guardiamo a Marsiglia si è comportata meglio". Parola di Letizia Moratti, che respinge le accuse di inefficienza rivolte al Comune: "Nevicasse di nuovo, rifarei tutto, perché la macchina che avevamo messo in piedi ha funzionato, semmai c'è stato qualche difetto di comunicazione; in ogni caso io mi prendo tutte le responsabilità. Solo le mie, però: non toccava certo a noi pulire le strade che dall'hinterland portano a Milano".

Dunque solo "difetti di comunicazione", sindaco Moratti?
"Senta, la prima riunione operativa l'ho tenuta alle 15 del 6 gennaio, e da quel momento non ho mai smesso di seguire personalmente l'evolversi della situazione".

Insomma, è andato tutto benissimo, e non è proprio il caso di scusarsi, come le ha chiesto l'opposizione.
"Per carità, si può sempre migliorare. Ma ha visto che cosa è successo a Marsiglia? Una città, quella sì, paralizzata dalla neve, con 10mila case senza elettricità e i trasporti in tilt. E lì non sono caduti 40 centimetri di neve, come da noi. C'è una sola cosa da fare: ringraziare di cuore tutti gli operatori che si sono prodigati per affrontare al meglio l'emergenza che si è creata".

I mezzi spalaneve sono usciti troppo tardi.
"La neve si spala quando c'è, con cinque centimetri si rovina l'asfalto: bisogna aspettare qualche ora. Abbiamo fatto uscire 352 mezzi, con turni su tutte le 24 ore. E checché ne dica il mio predecessore Tognoli, ci sono stati anche gli spalatori che avevo provveduto a mobilitare per tempo attraverso le agenzie interinali".

Però milanesi sono inferociti, e i sarcasmi sulla metropoli europea che soccombe sotto la neve si sprecano.

"Capisco. Questa è una città dai ritmi veloci, abituata a correre. Purtroppo ci sono state delle criticità, dovute anche al fatto che l'intensità della nevicata ha superato tutte le previsioni meteo. Senza contare che una parte degli uomini della protezione civile mobilitati, quelli in arrivo dal Friuli, sono stati bloccati a Bergamo, proprio dalla neve. Grazie a Bertolaso Milano ha potuto contare su una task force di 780 persone".

Ci sarebbe la questione del sale, che il 7 gennaio era già finito…
"Non è mai mancato, si tratta di un equivoco. Siccome io sono abituata a metterci la faccia, mi sono comportata in modo trasparente dicendo che le settemila tonnellate a nostra disposizione erano state quasi tutte consumate nella serata di giovedì. Ma mi ero già preoccupata di farne arrivare altre cinquemila".

Arrivate?
"Sì, grazie a Bertolaso. Cominciano a spargerlo proprio stasera (ieri, ndr.), perché prima non era più necessario visto che continuava a nevicare e la neve copriva il sale già sparso. Lo facciamo anche in vista della gelata che avremo nella notte".

Lei dice che i mezzi spazzaneve sono usciti con tempestività, che gli uomini della protezione civile hanno fatto un grande lavoro e che spalatori non sono mancati: ma allora perché ha appena chiesto al ministro La Russa 600 soldati per spalare la neve?
"Perché l'emergenza non riguarda solo Milano, e dopo due giorni quelli della Protezione civile sono andati via: ne sono rimasti solo 50. Vedremo quanti militari ci manderanno da Roma".

E il trasporto pubblico in tilt?
"Eh no. I mezzi di superficie erano fuori quasi tutti, al 97 per cento: giovedì ci sono stati solo 21 punti critici nella mattinata, altri 20 nel pomeriggio: tutti risolti. E le tre linee del metrò funzionavano come in un giorno normale".

Lei ha deciso di tenere aperte le scuole, e il servizio refezione non ha funzionato.
"Ci ho riflettuto molto, ho scelto così dopo aver calcolato che le famiglie avrebbero subito disagi maggiori se avessero dovuto tenere i bambini a casa. E poi sui 48mila pasti distribuiti dal servizio mense solo mille sono arrivati in ritardo. Ci sono stati problemi solo in 11 scuole su 570".

 

 

Repubblica.it