Comunità Italiana

Il governo contro i finiani: «Falsità sui servizi segreti»

Palazzo Chigi: "Le congetture su presunte attività dei servizi sono false e diffamatorie"

ROMA – «Chi diffonde queste voci» è totalmente «irresponsabile». La nota ufficiale di Palazzo Chigi alza ulteriormente il livello dello scontro tra Pdl e Fli. Una reazione, quella del governo, alle accuse lanciate dai finiani a proposito di presunte attività di dossieraggio sulla vicenda della casa di Montecarlo, appartenuta ad An e ora abitata da Giancarlo Tulliani, cognato del presidente della Camera, Gianfranco Fini. «Le illazioni, le voci e le congetture apparse su alcuni quotidiani sono assolutamente false, diffamatorie e destituite di ogni fondamento» si legge nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi. «I Servizi nelle loro diverse articolazioni e la Guardia di Finanza – ricorda la nota – hanno già provveduto a smentire, non avendo mai svolto alcuna attività, né diretta né indiretta, né in Italia né all'estero, in relazione a queste voci. Di fronte alla gravità di queste insinuazioni la Presidenza del Consiglio non può non denunciare la totale irresponsabilità di chi diffonde voci siffatte solo per ragioni di polemica politica, ben sapendo che esse non hanno il minimo fondamento». 

IL DIS – In precedenza, in effetti, era stato diffuso anche un comunicato del Dis, il Dipartimento informazioni per la Sicurezza: «Non c'è nessuna iniziativa o attività dei servizi di intelligence, né in Italia, né all’estero, relativa "all’immobile di Montecarlo", ovvero l'appartamento in boulevard Princesse Charlotte». «Il Dis, sulla base delle formali assicurazioni in tal senso ricevute dai Direttori dell'Aise e dell'Aisi – si legge ancora – ribadisce l'assoluta infondatezza di quanto pubblicato in ordine ad attività di qualsiasi natura attribuite ai servizi di informazione per la sicurezza».

FLI – Non si fa attendere la replica di Futuro e Libertà. «Palazzo Chigi – replica il gruppo parlamentare del Presidente della Camera con una nota del capogruppo Italo Bocchino – ha fatto benissimo a definire irresponsabili le illazioni (apparse per la prima volta su Il Giornale della famiglia Berlusconi il giorno 17 settembre a pagina 3) circa il coinvolgimento dei nostri servizi di Intelligence in operazioni di dossieraggio politico-scandalistico. Nessuno ha mai dubitato della lealtà istituzionale dei nostri apparati di sicurezza. Il problema semmai avere certezza che, come accaduto in passato, non ci siano azioni torbide, illegali, deviate che, come tali, non sono certo a conoscenza dei vertici. E questa certezza purtroppo non la può avere nessuno». 

FARE FUTURO – «Anche le comiche finali devono avere un limite: di decoro, d'intelligenza, di verità – scrive invece Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo. – E invece non è finita. Perché non può essere ininfluente se qualcuno, un proprietario di un'azienda-partito, pretende di declinare il suo personalissimo concetto di democrazia. Una democrazia tutta particolare in cui c'è chi ordina e chi obbedisce, chi è intoccabile e chi è toccabilissimo. Chi ha diritti e chi no. E non è nemmeno ininfluente se la legge non è più uguale per tutti, se il garantismo vale a corrente alternata: garantisti con gli amici, giustizialisti con i nemici. Garantisti con i condannati per mafia, giustizialisti là dove non c'è l'ombra di un reato» conclude.

Fonte: www.corriere.it