Notte di riflessione per il presidente dell'Inter Moratti dopo la figuraccia di Brema, ma un esonero del tecnico spagnolo a poche ore dalla partenza per Abu Dhabi rimane improbabile
{mosimage}BREMA (Germania) – Altra figur(acci)a del cavolo oppure sconfitta già scritta perché nessuno credeva al primato nel girone e il Mondiale alle porte è troppo importante? Ora si tratta di capire la lettura che Massimo Moratti darà al tracollo di Brema. Perché un esonero di Rafa Benitez a poche ore dalla partenza per Abu Dhabi rimane improbabile ma — malgrado le smentite notturne dei vertici societari — il modo con cui la squadra ha risposto all’appello presidenziale porta a non escludere a priori alcuna soluzione. E se Benitez venerdì salirà sul volo per gli Emirati sarà non solo perché manca un’alternativa, ma anche perché Moratti — forse pentito di non aver cambiato quando c’era ancora il tempo, cioè dopo il Chievo — nella notte si sarà imposto un’altra overdose di pazienza. Sicuramente il numero uno nerazzurro non ha gradito neppure l’ultimo battibecco mediatico. E il "mai fatto figuracce" di lunedì dello spagnolo ora suona davvero imbarazzante.
Cifre da brivido — La certezza è che l’Inter anche ieri ha tirato indietro la gamba (appena 9 falli commessi) e che negli ottavi sfiderà una tra Barcellona, Real Madrid, Chelsea, Manchester United, Bayern Monaco, Schalke 04 e (probabilmente) Shakhtar. E che gli affanni nerazzurri sono testimoniati dai numeri. Quella di ieri sera è stata la settima sconfitta in 23 partite stagionali. Basti pensare che la corrazzata di Mourinho perse 7 gare in tutta la stagione. L’ultimo k.o. poi fu dolcissimo, perché lo 0-1 di Barcellona significava finale di Champions. L’Inter poi segnava da 12 gare di Coppa consecutive. Striscia interrotta contro un Werder in piena crisi e che non manteneva la propria porta inviolata da 11 partite (addirittura 21 considerando le sfide contro club italiani).
Ambrogino di traverso — E a far girare le scatole a Moratti ci si è messa pure la cognata Letizia. Pur essendoci un’apposita commissione in Comune, il sindaco di Milano infatti avrebbe avuto il potere di inserire l’Inter tra i premiati con l’Ambrogino d’oro. Invece il club capace di centrare una storica tripletta è stato ignorato. Come già successo con Diego Milito (lista dei 50) e poi di Wesley Sneijder (top 3) nella corsa al Pallone d’oro. E il club di Palazzo Saras ha manifestato il proprio fastidio con un comunicato sul sito ufficiale alle 20.01: "È con grande dispiacere che l’Inter — si legge — deve constatare, anche in occasione di Sant’Ambrogio e dei conseguenti Ambrogini assegnati ai cittadini più illustri, la mancanza totale di un segno di riconoscenza da parte del Comune di Milano nei confronti della società nerazzurra per i grandi successi nazionali e internazionali ottenuti quest’anno. Conseguentemente, l’Inter rivolge ai propri tifosi di Milano un grande e affettuoso ringraziamento per la passione, le gioie e l’orgoglio vissuti insieme". Magrissima consolazione: tra tanti altri personaggi meritevoli, l’Ambrogino è andato al trio comico di provata fede nerazzurra Aldo Giovanni e Giacomo.
Fonte: www.gazzetta.it