I passaporti bordeaux dell’Ue restano un lasciapassare prezioso, visto che nella Top 20 la fanno da padrone con le sole eccezioni di Stati Uniti (scesi dal primo all’ottavo posto con 174 Paesi ‘visa-free’, al pari di Belgio, Danimarca e Olanda), più dietro Giappone, Singapore, Svizzera e Corea del Sud. La classifica risente ovviamente dei problemi di sicurezza legati alle emergenze del terrorismo e dei migranti e dei rapporti bilaterali tra i singoli Paesi o tra blocchi politici ed economici. In generale, fanno notare alla Cnn gli analisti di Henley and Partners, “la libertà di movimento è migliorata in gran parte del mondo”, anche grazie all’allentamento del giro di vite post 11 settembre. (AGI)