“Chi, in Italia come in qualunque altra parte d’Europa e del mondo, capovolge addirittura la disperazione di questi perseguitati in atto di ‘invasione’ e’, e la storia lo marchiera’ inesorabilmente cosi’, di fatto un complice attivo di dittatori, sfruttatori, trafficanti e tagliagole”. Lo scrive il direttore del quotidiano cattolico Avvenire, Marco Tarquinio, che non risparmia questa pesantissima accusa a Matteo Salvini, anche se il leader della Lega ieri aveva commentato “con tutto il dovuto rispetto” le forti parole di Bergoglio sui respingimenti come atti di guerra, alle quali ha risposto che non consentire il loro ingresso e’ invece “un dovere”.
“Siamo stanchi – afferma Tarquinio dando voce ai sentimenti della comunita’ ecclesiale italiana – di questa politica vuota di ideali e di sagge iniziative che gioca a svuotare il cuore della gente per riempirlo di risentimento.
Il leghista su Fb: altri 800 immigrati, li portano in Vaticano?
Di questi politici che magari, come ieri Matteo Salvini, sembrano aver imparato un po’ di formali buone maniere, ma continuano a chiamare sprezzantemente ‘clandestini’ altri essere umani, insistono a spacciare le favole false, feroci e tristi dei migranti trattati da ‘signori’ a scapito dei poveri di casa nostra e non si vergognano di presentarli, a giorni alterni, come sfaccendati assoluti o come pericolosi rubalavoro. Siedono in Parlamento, hanno diritto di parola e di voto in Europa, governano: si decidano a fare cio’ che e’ giusto e la smettano di parlare a vuoto”. Secondo il direttore del quotidiano Cei, “per far finire affari e tragedie sulla pelle dei perseguitati e dei poveri non servono bombe, servono corridoi umanitari presidiati dall’Onu e, nel nostro caso, dalla Ue. Servono idee chiare e la consapevolezza che il cinismo uccide tanto quanto esplosivi, mitra e coltelli”. (AGI)