Il presidente Dmitry Medvedev, ha ordinato di rafforzare la sicurezza degli impianti. Stabilizzato l'incendio che era scoppiato nei pressi della centrale di Sarov. Le fiamme flagellano anche l'Ucraina
MOSCA – La Russia (e in misura minore l'Ucraina) continua ad essere alle prese con un'ondata di caldo eccezionale responsabile di incendi. Il bilancio è di almeno 50 morti e 200 mila ettari andati in fumo. Il presidente Dmitry Medvedev, che ha interrotto le sue vacanze ed è rientrato precipitosamente a Mosca per gestire l'emergenza, ha ordinato di rafforzare la sicurezza degli impianti nucleari, delle basi militari e delle installazioni strategiche nella parte europea del Paese, la più devastata dalle fiamme. Il capo del Cremlino ha già licenziato alcuni alti ufficiali dell'esercito per l'incendio che la scorsa settimana ha ridotto in cenere alcune installazioni di una base aerea situata a Kolomna, alle porte di Mosca. Il governo, inoltre, ha fatto sapere che l'incendio che era scoppiato nei pressi della centrale nucleare di Sarov (da dove erano stati potati via materiali esplosivi) è stato "stabilizzato".
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Russia. E' salito da 48 a 50 il numero delle vittime. "Un corpo è stato scoperto nella regione di Nizhni Novgorod (500 chilometri a est di Mosca), e una persona è morta all'ospedale nella regione di Voronezh (500 chilometri a sud-est della capitale)", ha comunicato il ministero delle situazioni di emergenza. Nel frattempo si è dissipata la cappa di fumo acre e tossico che ieri aveva avvolto la capitale russa, riducendo fortemente la visibilità nelle strade e inducendo le autorità a sconsigliare di uscire da casa, se non con la mascherina. Mercoledì è stata invece "la giornata più inquinata dell'estate", ha fatto notare il quotidiano Izvetija, ossevando che la concentrazione di monossido di carbonio nell'aria era di cinque volte superiore alla media. Un fenomeno naturale che ha scatenato una serie di paure psicologiche. Secondo alcuni studi nel 10% della popolazione si è diffusa la convinzione che si stia avvicinando la fine del mondo: "Dicono che è la punizione divina, l'inizio della fine del mondo, e i loro discorsi alimentano un sacco di voci", spiega Zurab Keklidze, del noto centro nazionale psichiatrico Serbski. C'è anche chi crede che il caldo sia stato provocato da sofisticate armi climatiche, come Andrei Areshev, vice capo della fondazione Cultura strategica. Il capo medico-sanitario russo, Ghennadi Onishenko, ha intanto ipotizzato, nel caso la situazione non migliorasse, uno slittamento dell'anno scolastico, che tradizionalmente in Russia inizia il primo settembre.
Rientra l'allarme della centrale. Il turbogeneratore del terzo reattore della centrale nucleare di Novovoronezh, 500 chilometri a sud di Mosca, è stato riallacciato stamane dopo che ieri si era disconnesso automaticamente in seguito alla rottura dei trasformatori, causata dalle alte temperature. I tre reattori ora funzionano tutti regolarmente. Il livello di radiazioni nella centrale e nel raggio di 30 chilometri è normale.
Ucraina. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 425 incendi nel Paese. Il rogo più grande riguarda un'area di 300 ettari vicino alla città di Novomoskovsk, nella regione di Dnepropetrovsk. Oggi il presidente Viktor Ianukovich presiederà una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dedicato alla situazione.
Fonte: www.repubblica.it