Comunità Italiana

Incendio a Città della Scienza: trovate tracce di benzina su 6 reperti

NAPOLI – Prima i sospetti più che plausibili, ora la conferma: nel rogo perfetto come la tempesta perfetta c'era della benzina.
Nell'abito dei rilievi tecnici effettuati dal Servizio di Polizia Scientifica della questura di Napoli nei luoghi dell'incendio che ha interessato il complesso museale di Città della Scienza, sono state eseguite operazioni di tamponatura e di prelievo di materiale combusto in vari punti della struttura. Gli accertamenti tecnici di gascromatografia e spettromedica svolti dal servizio hanno consentito di riscontrare tracce di benzina su 6 reperti, rinvenuti in quattro aree distinte del complesso museale. Ritrovamento che sembra riconfermare la pista dolosa dell'accaduto.
REPERTI INVIATI A ROMA – Su delega della Dda, i reperti sono stati inviati per analisi alla Sezione di indagini sugli esplosivi ed infiammabili del Servizio Polizia Scientifica di Roma dalla quale è arrivata la conferma definitiva che a distruggere Città della Scienza è stato un incendio doloso, appiccato contemporaneamente in più punti, frutto quindi di un piano accurato.

IL CONSIGLIERE DELEGATO: HO SPERATO FINO ALLA FINE FOSSE UN INCIDENTE – «Mi dispiace, ho sperato fino alla fine che si trattasse di un incidente. Continuo a pensare che progettare la distruzione di un museo della scienza in una città come Napoli sia un'enormità» commenta il consigliere delegato di Città della Scienza Vincenzo Lipardi, tra i fondatori del museo. L'ipotesi dolosa era stata quella seguita sin dall'inizio dagli inquirenti.
CANTONE: NON E' CAMORRA – Ora resta da capire chi abbia avuto interesse a radere al suolo un simbolo di cultura e di possibile riscatto per la zona di Bagnoli. Ieri il magistrato Raffaele Cantone, esperto conoscitore dei clan napoletani, si è detto scettico sulla matrice camorristica. «E chi è stato allora?», ha risposto oggi Vittorio Silvestrini, fondatore e presidente di Città della Scienza. «Io spero che non sia la camorra – ha aggiunto – perché l'ipotesi che ci sia una pista interna è talmente fantasiosa che non esiste». In attesa di nuovi sviluppi dell'inchiesta, a Città della Scienza c'è stata oggi la visita di solidarietà dei vertici dell'Ecsite, che mette in rete oltre 400 tra musei scientifici e science centre europei. Per il presidente Robert Firmhofer, e la direttrice Catherine Franche, «Città della Scienza non può, ma deve risorgere, e noi ci stiamo mobilitando per dare una mano all'allestimento dei nuovi padiglioni».

IL FUTURO – Mentre si lavora alla riapertura di un primo padiglione dedicato ai bambini per il 10 aprile, si profila un'iniziativa dell'Europarlamento per presentare il progetto della nuova Città della Scienza per cui fioccano le idee. La prima è un disegno Giovina, una bambina napoletana di 7 anni.
(Corriere della Sera)