Comunità Italiana

Inchiesta sanità, arrestato a Bari l’ex vicepresidente della Regione

Per l'accusa l'ex vice di Vendola avrebbe ricevuto un "mensile" da 12 mila euro

{mosimage}BARI – L'ultima volta aveva parlato per lui il suo avvocato, Michele Laforgia: "Sandro Frisullo ha formalizzato da settembre la sua disponibilità a chiarire ogni aspetto dei suoi rapporti con Tarantini. A tutt'oggi, non ha ricevuto alcuna convocazione e non gli è stato contestato nessun reato". Era la fine di gennaio. Meno di due mesi dopo, l'ex presidente della giunta regionale pugliese è finito in manette. Frisullo, 55 anni, leccese, ex Ds, ora Pd, si era dimesso subito prima del rimpasto di giunta completato da Nichi Vendola lo scorso luglio. Già allora era trapelato il suo presunto coinvolgimento nel giro di escort messo in piedi dall'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. Lo stesso delle feste con il premier a Villa Certosa e a Palazzo Grazioli.

Tarantini raccontò ai pm di aver offerto a Frisullo escort e denaro (che il politico avrebbe accettato) in cambio di vantaggi per le sue società nell'aggiudicazione di appalti presso la Asl di Lecce. Secondo Tarantini i soldi e le donne servivano perché Frisullo sbloccasse i mandati di pagamento per le forniture sanitarie che Tarantini gestiva. Secondo le accuse il vice di Vendola riceveva un "mensile" di 12.000 euro. Praticamente uno stipendio che Tarantini gli avrebbe versato per 11 mesi nel 2008. E poi una tranche di 150mila euro insieme a costosi capi di abbigliamento, buoni benzina, regali di vario genere e incontri con alcune delle escort della scuderia Tarantini: Maria Teresa De Nicolò, Vanessa Di Meglio e Sonia Carpentone. Infine, anche un'auto con autista e un servizio di pulizia settimanale per la casa barese di Frisullo in via Giulio Petroni, proprio dietro la sede del Consiglio regionale pugliese.

Sono pesanti le accuse contenute nell'ordinanza emessa dalla procura di Bari contro l'ex vicepresidente della Regione Puglia. Frisullo avrebbe beneficiato delle mazzette per favorire Tarantini e l'imprenditore barese Domenico Marzocca (indagato a piede libero) per l'aggiudicazione di appalti per un milione di euro per la fornitura di materiale sanitario da parte delle società di Tarantini. Non solo: a Tarantini sarebbe andato anche un altro appalto per quattro milioni di euro per la "gestione dinamica dei documenti cartacei e cartelle cliniche" bandito dalla Asl di Lecce e aggiudicato a Tarantini e alla società "Prodeo spa" di Marzocca.

Gli arresti di questa mattina (insieme a Frisullo è finito in carcere Vincenzo Valente, direttore amministrativo dell'Asl di Lecce, ai domiciliari, invece, Antonio Montinaro, primario di Neurochirurgia del P. O. Vito Fazzi di Lecce e Roberto Andrioli, funzionario dell'Area gestione patrimonio dell'Asl di Lecce) sono stati una doccia fredda per gli accusati. "Prendiamo atto, con sconcerto e stupore, della misura cautelare in carcere eseguita nei confronti di Sandro Frisullo", affermano gli avvocati Michele Laforgia e Federico Massa, legali dell'ex vicepresidente della regione Puglia. I reati contestati a Frisullo vanno dall'associazione a delinquere alla corruzione fino alla turbativa d'asta. I legali di Frisullo segnalano inoltre come il loro assistito, "da mesi e per propria scelta non ha più alcun incarico né politico né istituzionale".

A gennaio, nell'ultimo interrogatorio ai magistrati di Tarantini, l'imprenditore aveva tirato in ballo pesantemente Frisullo parlando della nomina di Francesco Lippolis, attuale direttore amministrativo della Asl di Bari: "Lippolis  –  racconta Tarantini  –  viene nominato nei primi giorni di agosto a seguito di mie sollecitazioni sulla Cosentino e anche su Frisullo che aveva dato il proprio supporto politico per la sua nomina". Per Tarantini "la nomina di Lippolis è stata sponsorizzata da me con Frisullo".

"E' giusto che sull'inchiesta di Trani si pronuncino solo le autorità preposte", è il commento del segretario del Pd Pierluigi Bersani. Il leader democratico ha poi aggiunto: "Dovremmo tutti seguire l'appello di Napolitano. La politica lasci lavorare la Magistratura; non bisogna aggiungere frastuono al frastuono. La politica dunque faccia il suo mestiere e in campagna elettorale parli di questioni che interessano la gente. Non credo che fare del vittimismo, gridare al complotto, possa aiutare questo Paese".

Fonte: www.repubblica.it