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Home > Indagato Garofano, comandante dei Ris

Indagato Garofano, comandante dei Ris

16 de novembro de 2009 - Por Comunità Italiana

{mosimage}Ha lasciato l'Arma dei carabinieri. I reati ipotizzati: peculato, truffa, falso ideologico in atto pubblico

 

PARMA – Il colonnello Luciano Garofano, 56 anni, storico comandante del Ris di Parma, ha lasciato l'Arma dei carabinieri. È stato protagonista delle indagini sui più scottanti, famosi e controversi fatti di cronaca nera degli ultimi anni. La notizia arriva insieme a quella della sua iscrizione nel registro degli indagati per un presunto uso improprio dei mezzi e delle strutture del Ris nell'ambito delle sue consulenze, ma non sarebbe questa la ragione per cui ha deciso di appendere l'uniforme al chiodo. Piuttosto andrebbe cercata nella decisione del Comando generale di trasferirlo da Parma a Roma, dopo la sua mancata elezione alle ultime elezioni Europee. Decisione alla quale sono seguite le carte bollate, ma che è stata confermata dal Consiglio di Stato: la risposta di Garofano sono state le dimissioni.

INCHIESTA – Diverse le ipotesi di reato che gli sono contestate: peculato, truffa, falso ideologico in atto pubblico. Tutto nasce da una denuncia dell'avvocato Carlo Taormina, acerrimo avversario di Garofano ai tempi del processo ad Annamaria Franzoni, alla procura militare di Roma. Così ricostruisce la vicenda lo stesso Taormina: «Due anni fa presentai al pm militare Barone una denuncia su tutte le consulenze svolte da Garofano come consulente di varie procure, e non come comandante del Ris. Garofano ha utilizzato attrezzature e personale appartenente all'Arma durante l'orario di ufficio e ha percepito i compensi dalle consulenze tecniche affidategli». Secondo Taormina, al vaglio del pm di Parma Paola Dal Monte, cui sono stati trasmessi per competenza gli atti dalla procura militare di Roma, vi sarebbero una quarantina di consulenze svolte da Garofano dal 2002 al 2009 tra cui quelle per inchieste come Cogne, Garlasco, Erika ed Omar, Via Poma.

CONSULENZE – L'11 novembre scorso la Guardia di finanza ha acquisito documenti riguardanti le consulenze svolte da Garofano nella sede del Ris di Parma ed è forse a quella data, o a prima, che risale la sua iscrizione nel registro degli indagati. Ma non sarebbe stato questo «incidente di percorso» la molla che ha spinto Garofano alle dimissioni. Queste sarebbero infatti da ricondurre soprattutto a motivazioni personali legate al suo trasferimento da Parma disposto dopo che Garofano si era presentato alle ultime elezioni Europee, nella lista Mpa-La Destra-Pensionati-Alleanza di Centro nella circoscrizione Nord-Orientale, senza essere eletto. In base alla legge, infatti – questa almeno la motivazione alla base del trasferimento disposto dal Comando generale dell'Arma – l'ufficiale non poteva più continuare ad esercitare là dove si era candidato. Un'impostazione contestata da Garofano, che aveva fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro il provvedimento. Il Tar in un primo momento aveva accolto la richiesta di sospensiva, bloccando il trasferimento, ma il Consiglio di Stato ne ha poi riconosciuto la legittimità. Il colonnello Garofano, a causa della sua specializzazione, è stato dunque trasferito da Parma al Racis di Roma, il Raggruppamento operativo scientifico dell'Arma da cui dipendono tutti i Ris, una decisione che l'ufficiale avrebbe continuato a non condividere, al punto di arrivare a presentare le dimissioni.

 

Fonte: www.corriere.it 

 

 

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