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Home > Intercettazioni, Bossi apre a mediazione Bocchino: “Impossibile l’ok entro l’estate”

Intercettazioni, Bossi apre a mediazione Bocchino: “Impossibile l’ok entro l’estate”

01 de julho de 2010 - Por Comunità Italiana

Il ministro delle Riforme: "Alla gente non piace essere intercettata, la magistratura deve poterlo fare, ma non tutto e tutti". L'ex capogruppo del Pdl: "Troppi problemi da risolvere". L'Anm a sostegno della manifestazione anti-bavaglio. Udc con l'opposizione in Commissione Giustizia: "Serve più tempo, 29 luglio data inadeguata"

{mosimage}ROMA – Nel giorno della protesta contro il ddl sulle intercettazioni 1, il ministro delle Riforme Umberto Bossi apre alla possibilità di una mediazione: "La gente – dice il Senatùr – non ci tiene a essere intercettata, mentre in alcuni casi è chiaro che la magistratura deve poter intercettare, ma non su tutto e su tutti. Si deve trovare la via, la mediazione, e la troveremo".

E il finiano Italo Bocchino frena sulla possibilità di un'approvazione del ddl intercettazioni entro l'estate. Nel testo attuale, al vaglio della Camera 2 dopo l'approvazione in Senato, "di problemi ce ne sono molti e non ci sembra che la maggioranza sia in grado di risolverli così velocemente" afferma Bocchino in un articolo pubblicato sul sito di Generazione Italia, in cui si produce in un lungo elenco di problematiche legate al ddl.

"Ci sono limiti troppo severi per le intercettazioni ambientali – spiega Bocchino -, sanzioni agli editori per una impossibile responsabilità oggettiva di quello che pubblica il direttore (che per un'altra legge è completamente autonomo), limiti alle intercettazioni per alcuni reati che portano sempre alla mafia, come usura, estorsione e traffico illecito di rifiuti. C'è, poi, troppa confusione sul meccanismo delle mini proroghe di 72 ore, problemi di funzionalità nei tribunali piccoli e medi del collegio di tre giudici per autorizzare gli ascolti e qualche profilo di incostituzionalità nel divieto di pubblicazione di atti non coperti da segreto".
L'Udc, a sua volta, si schiera apertamente con Pd e Idv stilando un comunicato congiunto indirizzato alla presidenza della Commissione Giustizia perché "rappresenti alla Presidenza della Camera la necessità di avere tempi ragionevoli per ulteriori approfondimenti, lasciando ampio margine alla discussione in commissione al fine di raggiungere un'ampia convergenza su un testo condiviso''.

''Il testo -si legge nella nota – appare nel complesso sensibilmente peggiorato nel suo passaggio al Senato". Si sottolinea ancora una volta ''l'inadeguatezza e inefficacia del testo di fronte all'esigenza di contemperare la tutela della privacy, il diritto di cronaca e il diritti alla sicurezza e alla legalita', attraverso la lotta alla criminalita'''. ''La data del 29 luglio – conclude il documento delle opposizioni – appare inadeguata al raggiungimento di questi obiettivi".

E una lettera la scrive anche il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, indirizzata alla Federazione nazionale della stampa per esprimere il pieno sostegno dei magistrati alla giornata di mobilitazione nazionale contro la cosiddetta "legge bavaglio", indetta dalla Fnsi.

"I magistrati – scrive Palamara – sono uniti ai giornalisti nella difesa dei fondamentali principi della libertà d'informazione e della legalità, messi a rischio dal ddl sulle intercettazioni. L'Associazione nazionale magistrati, in piena sintonia con la Federazione nazionale della stampa italiana – prosegue il presidente dell'Anm- ha ripetutamente denunciato i gravissimi rischi per la sicurezza dei cittadini e la libertà d'informazione derivanti dal disegno di legge del governo in materia di intercettazioni".

"Questa riforma – spiega ancora Palamara – limita drasticamente la possibilità per le forze dell'ordine e per la magistratura di individuare gli autori di reati di particolare allarme sociale e pregiudica in modo inaccettabile il diritto dei cittadini di essere informati su fatti di interesse pubblico".

"L'Anm – conclude la lettera -, anche in occasione della protesta del primo luglio, è al fianco della Fnsi per la difesa dei fondamentali principi della libertà d'informazione e della legalità. Il nostro impegno sarà quello di proseguire, insieme con i giornalisti, nella tutela di tali valori, irrinunciabili in una democrazia".

Fonte: www.repubblica.it

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.