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Iran, Russia: “Sanzioni più probabili” Frattini chiede un’accelerazione

{mosimage}Sale la tensione a Teheran alla vigilia dell'anniversario della rivoluzione
Il capo della polizia: "Domani impediremo qualsiasi protesta"

 

ROMA –  L'inasprimento delle sanzioni all'Iran è ora "più probabile" dopo l'annuncio di Teheran sull'inizio del processo di arricchimento dell'uranio nell'impianto di Natanz. Lo ha riferito il ministero degli esteri russo. Il viceministro Serghiei Ryabkov ha aggiunto che la Russia sta ricevendo in queste ore forti pressioni affinché appoggi i propositi della comunità internazionale di imporre sanzioni aggiuntive all'Iran.

Linea di cui si fa promotore l'Italia. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ritiene che nei confronti dell'Iran "sia il tempo delle sanzioni condivise". A margine di un convegno a Roma, il titolare della Farnesina ha confermato che ''la nostra ambasciata a Teheran resta aperta" dopo l'assalto tentato ieri da decine di pasdaran al grido di "Morte all'Italia, morte a Berlusconi". "Ovviamente insisteremo – ha aggiunto Frattini – affinché vi sia la garanzia assoluta di sicurezza per il personale italiano dell'ambasciata, non siamo preoccupati, se non per il pericolo che le manifestazioni di domani possano degenerare. Facciamo l'ennesimo appello alle autorità iraniane perché evitino qualsiasi ricorso alla violenza e alla forza nelle piazze contro i manifestanti pacifici''.

"Abbiamo visto le provocazioni iraniane – ha proseguito – abbiamo visto dei gesti assolutamente inconsulti. Credo che oggi la comunità internazionale sia a una prova di credibilità. Se non riusciamo a ragionare in fretta su un pacchetto di sanzioni condivise dimostriamo la nostra debolezza. Noi vogliamo che l'Iran torni al tavolo dei negoziati ma per farlo bisogna essere uniti". Frattini ha poi tenuto a precisare che il governo italiano "non apprezza e non incoraggia nessun tipo di manifestazione contro l'Iran nelle piazze italiane". "Non credo che sia nell'interesse dell'Iran farsi scappare di mano la situazione – ha sottolineato il ministro – ma certamente tutti devono avere i nervi saldi".

L'occidente minaccia nuove sanzioni. Proprio ieri Teheran ha avviato l'arricchimento dell'uranio al 20%, lanciando l'ennesima provocazione alla comunità internazionale pur sostenendo che è ancora possibile un'intesa sull'accordo per arricchire uranio all'estero. "L'accordo è sul tavolo" ha detto Ali Akbar Salehi, capo dell'agenzia atomica iraniana, che però ha insistito per mantenere in Iran le scorte di uranio in attesa di ottenere dalla comunità internazionale quello necessario a un reattore per ricerche mediche. Ma questa apertura non basta per placare la protesta dei Paesi occidentali che premono per nuove sanzioni, in particolare l'amministrazione statunitense che intende portare la questione al più presto al Consiglio di sicurezza dell'Onu.

La Russia . "In questa nuova situazione naturalmente la questione di una nuova risoluzione sulle sanzioni assume nuova rilevanza", ha detto all'agenzia Interfax il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. La Russia questa settimana ha sollevato seri dubbi sul programma nucleare iraniano, avvertendo che Mosca potrebbe appoggiare nuove sanzioni. Ma Ryabkov ha anche detto che le sanzioni non sono la risposta al problema e si è lamentato delle pressioni ricevute dalle potenze occidentali. A far precipitare i rapporti tra Teheran e Mosca è stato il rifiuto iraniano di accettare il compromesso russo secondo cui l'Iran avrebbe potuto inviare tutto il suo uranio in Russia per essere arricchito, disinnescando i timori che il regime di Ahmadinejad stia tentando di costruire la bomba atomica.

Ue condanna attacco ambasciate. Frattini ha molto insistito sulla necessità di una posizione comune della Ue. Posizione comune che c'è: ''Abbiamo chiesto e ottenuto che vi fosse una sola voce dell'Europa per condannare le violenze e le provocazioni. L'Iran deve comprendere e non può neanche immaginare di dividere l'Europa''. Poco dopo il portavoce dell'Alto rappresentante della Politica estera europea, Catherine Ashton, ha espresso una forte "condanna" per il tentato assalto di ieri. "Condanniamo duramente" l'attacco alle ambasciate europee a Teheran, tra cui quella italiana, ha detto il portavoce Luz Guellner. "I capi missione europei a Teheran – ha aggiunto – stanno decidendo insieme a quale livello essere presenti" alle celebrazioni di domani per il 31esimo anniversario della Repubblica islamica.

Teheran si prepara alle celebrazioni. Intanto sale la tensione nel Paese alla vigilia della celebrazione della rivoluzione. Il capo della polizia iraniana, Esmail Ahmadi-Moqaddam, ha avvertito che domani saranno impedite manifestazioni dell'opposizione e ha detto che alcune persone che cercavano di organizzare raduni di protesta sono già state arrestate. "Ogni complotto sarà vanificato", ha affermato Ahmadi-Moqaddam, citato dall'agenzia Fars.

Capo della polizia: "Abbiamo tutto sotto controllo". "Abbiamo adottato tutte le misure per lo svolgimento di manifestazioni sicure e gloriose", ha detto il capo della polizia, facendo riferimento ai raduni ufficiali che il regime organizza ogni anno nell'anniversario della rivoluzione. E proprio in questa occasione l'opposizione intende tornare in piazza, come ha fatto negli ultimi mesi approfittando regolarmente delle ricorrenze ufficiali. "Se qualcuno cercherà di rovinare i raduni – ha avvertito Ahmadi-Moqaddam – il popolo reagirà, e anche noi siamo pronti". "I servizi d'informazione – ha detto ancora il capo della polizia – riferiscono che ci sono azioni organizzate per gridare slogan devianti, ma noi abbiamo tutto sotto controllo, e alcuni che stavano preparando questo e si stavano equipaggiando, sono già stati arrestati".

Fonte: www.repubblica.it