Lo ha detto il governatore Honohan in un'intervista mentre iniziano i colloqui con le delegazioni Ue, Bce e Fmi. Immediata reazione dell'euro che ha fatto un balzo in avanti contro dollaro e yen. Dublino avrà quest'anno un deficit/Pil al 32,3%
ROMA – Il governatore della banca centrale dell'Irlanda, Patrick Honohan, stima in ''decine di miliardi'' di euro il prestito che l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale potrebbero accordare a Dublino.
Honohan – in una intervista rilasciata all'emittente tv Rte e citata dall'agenzia Bloomberg – ha anche precisato che il tasso di interesse dovrebbe aggirarsi attorno al 5%, un livello in linea con quanto solitamente richiesto dal Fmi. Oggi inizia la missione a Dublino dei tecnici della Ue, Bce e Fmi per esaminare la situazione delle istituzioni finanziarie del paese e avviare il negoziato su un eventuale piano di aiuti.
{mosimage}Successivamente il governatore ha precisato che molto probabilmente il prestito di Ue e Fmi potrebbe essere intorno ai 10 miliardi di euro. "L'intenzione e le aspettative sono, sia dalla loro parte che dalla mia, che i negoziati o le discussioni siano effettive e che via sia un prestito disponibile e utilizzabile se necessario. Stiamo parlando di cifre significative … 10 miliardi? Sì, anche se in questa fase è impossibile essere precisi", ha detto Hohohan.
"Sarà comunque un prestito consistente – ha proseguito – adeguato a consentire all'Irlanda di superare i timori dei mercati". Il ricorso all'aiuto di Ue e Fmi non è una mia richiesta, è una decisione che spetta al governo. Ma penso che alla fine il paese ricorrerà al prestito". E ha sottolineato che "si tratta di un prestito e non di un salvataggio".
L'euro è balzato a 1,3642 dollari immediatamente dopo la diffusione dell'intervista del governatore . La quotazione è passata da 1,3582 dollari immediatamente prima a 1,3656 nel giro di una decina di minuti. Contro lo yen l'euro è salito a 113,41 da 113,13 in apertura. Stabile il cross dollaro-yen a 83,14.
Il salvataggio delle disastrate banche dell'Irlanda farà schizzare il deficit di bilancio del paese a un esplosivo 32,3% del Pil quest'anno, secondo l'Ocse, anche se già dal 2011 Dublino riuscirà a tagliarlo al 9,5 per cento e poi a ricondurlo al 7,4 per cento nel 2012. Questo mentre l'oramai ex tigre celtica resterà in recessione economica sull'insieme del 2010, con un Pil al meno 0,3 per cento dopo il pesantissimo meno 7,6 per cento del 2009. Nel 2011 il Pil irlandese segnerà un recupero dell'1,5 per cento accelerando al più 2,5 per cento nel 2012. Le cifre sono contenute nell'ultimo rapporto semestrale di previsioni dell'Ocse, l'Economic Outlook.
L'altro sorvegliato speciale dell'area euro, la Grecia, dovrà invece aspettare fino al 2012 per uscire dalla recessione: quest'anno il Pil è atteso al meno 3,9 per cento, sul 2011 al meno 2,7 per cento e sul 2012 a un limitato recupero, più 0,5 per cento. Sul deficit del paese i dati Ocse sono meno indicativi, in quanto sul 2009 stimano ancora un disavanzo al 13,7 per cento del Pil sebbene Eurostat abbia appena rivisto il dato oltre il 15 per cento. Secondo l'Ocse il deficit-Pil ellenico calerebbe all'8,3 per cento del Pil nel 2010, al 7,6 per cento nel 2011 e al 6,5 per cento nel 2012.
Fonte: www.repubblica.it