Comunità Italiana

Israele non ferma i bombardamenti 23 cadaveri sotto le macerie a Gaza

{mosimage}Colpiti almeno 40 nuovi obiettivi nella Striscia. I soccorritori trovano altri morti sotto le case distrutte

 

GAZA – Non si fermano gli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza: i mezzi dell'aeronautica hanno colpito ancora 40 obiettivi del movimento islamico Hamas, stando a quanto riferito da un portavoce militare. Tra i bersagli, depositi di armi, tunnel usati per il contrabbando attraverso il confine tra Egitto e Striscia di Gaza, e postazioni dalle quali vengono lanciati i razzi contro il territorio dello stato ebraico. Fonti palestinesi a Gaza hanno aggiornato il bilancio dell'offensiva militare israeliana a 1.105 morti e 5.130 feriti. I soccorritori hanno recuperato 23 cadaveri sotto le macerie di un quartiere di Gaza devastato giovedì dai combattimenti violenti tra l’esercito israeliano e i guerriglieri palestinesi. Lo hanno indicato fonti sanitarie palestinesi.

ISRAELE: «SIAMO ALL'ATTO FINALE» – Il portavoce del primo ministro israeliano Ehud Olmert, Mark Regev, ha detto che l'offensiva di Israele nella Striscia di Gaza starebbe entrando nel suo «atto finale». Riferendosi agli inviati mandati al Cairo e a Washington oggi per discutere dei termini del cessate il fuoco con Hamas, Regev ha detto «c'è da sperare che siamo all'atto finale, quando saremo informati da Gilad (Amos, inviato al Cairo, n.d.r.) e Livni (Tzipi, ministro degli Esteri in visita oggi a Washington). Ci potrebbe essere un incontro plenario del gabinetto di sicurezza e decisioni usciranno da questo». Ufficiali della sicurezza israeliana dicono che il gabinetto potrebbe riunirsi tra venerdì e sabato.

 

LA LIVNI A WASHINGTON – Sul fronte diplomatico, nel frattempo, Israele intanto chiede garanzie da parte degli stati esteri affinché qualunque accordo per porre termine alla sua offensiva in corso da tre settimane nella Striscia di Gaza comporti la fine del contrabbando di armi ai militanti di Hamas. Il ministro degli Esteri Tzipi Livni si è recata per dei colloqui in questo senso a Washington, maggiore sostenitore di Israele, a cinque giorni dall'insediamento di Barack Obama come presidente degli Usa.

 

Fonte: www.corriere.it