Gli ultimi sviluppi
I morti nella strage sono 39
38 sono stati identificati
Tra i morti, 27 sono cittadini stranieri. Lo dice una parlamentare turca dell’opposizione
I feriti sono 69. “Quattro di loro sono in gravi condizioni, uno disperate”, ha riferito il ministro dell’Interno Süleyman Soylu
Cinque gli italiani scampati alla strage
Si cerca un uomo armato in fuga
L’Isis rivendica l’attentato
Le autorità turche hanno parlato subito di un “attentato terroristico”
Un testimone ha rivelato: il killer gridava “Allah Akbar!”
Otto persone sono state arrestate per presunto coinvolgimento nella strage
L’Isis rivendica l’attentato
Oltre 24 ore dopo l’attacco, l’Isis ha rivendicato l’azione. L’ultimo tassello che mancava a un mosaico che si stava già completando: l’Isis infatti era da ieri l’indiziato principale, sia per la modalità dell’attentato sia per la scelta dell’obiettivo. E’ la prima volta che l’Isis rivendica un attentato in Turchia, il che fa pensare che lo Stato Islamico abbia dichiarato apertamente guerra al Paese. Ne spiega le ragioni Bernardo Valli in un bel pezzo su Repubblica.
Nella rivendicazione, diffusa dall’agenzia di Daesh Amaq, l’Isis minaccia altri attacchi in Turchia. Che il gruppo jihadista definisce “apostata” e “serva dei crociati”. Il riferimento è molto probabilmente alle recenti nuove alleanze del presidente Recep Erdogan (a cominciare da quella con la Russia) e all’accordo per il cessate-il-fuoco in Siria.
La polizia turca ha arrestato otto persone a Istanbul per presunto coinvolgimento nella strage.
I fatti
La notte di San Silvestro, intorno all’una e un quarto, un uomo armato di Kalashnikov è arrivato in taxi davanti al Reina night club, locale molto popolare che si trova nella parte occidentale della città, e ha fatto irruzione con un AK47 uccidendo 39 persone e ferendone una settantina (di cui quattro si trovano in condizioni critiche). Ancora nessuna rivendicazione ufficiale, ma ‘The Guardian’ riferisce che l’attentatore di Istanbul avrebbe gridato “Allah Akbar!” (Dio è il più grande) mentre sparava. Il sito web del quotidiano inglese cita la testimonianza di un cittadino del Kuwait rimasto ferito. Secondo alcuni sopravvissuti ci sarebbe stato più di un aggressore, anche se la circostanza è stata smentta dalle autorità turche, che continuano aparlare di un unico responsabile. Su Twitter è circolata la presunta foto del killer del Reina Club, anche se il protagonista dello scatto si sarebbe fatto avanti parlando di “un clamoroso errore”. Nessuna conferma dalle autorità turche in proprosito.
Tra i morti 27 sono cittadini stranieri. Lo dice una parlamentare turca del partito per la Giustizia e lo Sviluppo. Cinque gli italiani scampati alla strage che hanno raccontato al Messaggero, “Sparava come un pazzo, noi vivi per miracolo”.
La testimonianza di un gruppo di italiani: ci siamo salvati gettandoci a terra
L’aggressore è ancora in fuga, dunque è caccia all’uomo in tutto il Paese. La città è blindata e sono circa 20.000 gli agenti che stanno cercando il fuggitivo.
Vite spezzate. Leanne, Hatice e gli altri
La prima vittima identificata è la 19enne Leanne Nasser, israeliana, in vacanza a Istanbul con tre amiche. Una di loro è rimasta ferita mentre per le altre due sono stati riscontrati ‘solo’ traumi psicologici.
E’ stata colpita la Istanbul europea, quella che attraverso il Bosforo guarda l’Europa. Il Reina, che si trova nel quartiere Ortakoy, è un locale molto famoso e di alto livello frequentato anche da calciatori, imprenditori e uomini politici. E’ un simbolo della vita notturna della città. Al momento della strage all’interno c’erano almeno 600 persone.
Una testimone ha raccontato i momenti concitati della strage, quando il marito le è piombato letteralmente addosso per proteggerla dagli spari. E poi le urla, la corsa frenetica di chi cercava vie di fuga e alla fine l’arrivo delle forze speciali. C’è anche chi ha girato un video col telefonino nel momento degli spari. In molti per fuggire alla furia omicida del killer si sono gettati nelle acque gelide del Bosforo, come raccontano le testimonianze raccolte dal Guardian. Testimoni descrivono l’orrore anche nei video della Bbc.
L’attentato arriva in un momento di grande tensione nel Paese. Nei giorni scorsi erano stati arresti 8 membri dell’Isis ad Ankara che stavano preparando un attentato per il Capodanno. La Turchia ha subito oltre 20 attentati terroristici nel corso dell’ultimo anno. L’ultimo è stato l’omicidio dell’ambasciatore russo ad Ankara una decina di giorni fa: Andrey Karlov è stato ucciso da un agente che prima di essere fermato ha detto di aver agito per vendicare quanto è successo ad Aleppo in Siria. Solo il 17 dicembre 14 soldati turchi sono stati uccisi da un kamikaze che si è fatto esplodere al passaggio di un autobus carico di soldati nella città di Cesarea. E tre settimane fa un’autobomba esplosa all’esterno dello stadio di calcio nel quartiere di Besiktas ha ucciso 46 persone, la maggior parte agenti di polizia, e ne ha ferite 166.(AGI)