Comunità Italiana

Italia-Brasile: a Roma un bilancio su rapporti e sfide comuni

Crescita economica, riforme, lotta alle disuguaglianze, impegno a costruire nuove forme di convivenza: queste le sfide comuni che Italia e Brasile intendono raccogliere e a cui vogliono offrire risposte. La sesta assemblea annuale dell’Associazione di amicizia Italia-Brasile, ospitata nella sede della ambasciata di Brasilia a Roma, è stata l’occasione per un bilancio dei rapporti tra i due paesi nel 2016, nel quadro di una lunga positiva tradizione e di relazioni economiche particolarmente solide.

Quella tra i due paesi è una storia di cooperazione, cementata dalla presenza in Brasile di 30 milioni di cittadini di origine italiana, la nostra comunità più grande al di fuori dei confini nazionali. Oggi ci sono poi 300 mila italiani che vivono e lavorano in Brasile e 70 mila brasiliani presenti nel nostro paese, con significative comunità radicate nelle principali città, oltre agli importanti reciproci flussi turistici. “Un bilancio quello dei rapporti bilaterali – ha sottolineato Fabio Porta, presidente dell’Associazione e deputato Pd eletto nella circoscrizione America meridionale – ancora una volta positivo e segnato nel 2016 da importanti risposte venute da governo e Parlamento alle domande dei cittadini italiani in Sud America, a partire nel caso proprio del Brasile dal recentissimo e atteso accordo per il riconoscimento delle patenti di guida”.

Sul fronte economico, ha rilevato Porta, “significativa la ‘missione di sistemà a San Paolo di imprenditori italiani svoltasi il 24 e 25 novembre scorsi e preannunciata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in occasione della sua visita in Brasile a luglio per l’inaugurazione dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro”.

Un anno, il 2016, che ha visto i due paesi impegnati ad affrontare la crisi economica e importanti appuntamenti politici: in Italia il referendum sulla riforma costituzionale, che ha visto una significativa partecipazione al voto degli italiani che vivono nel paese sudamericano; e in Brasile la vicenda dell’impeachment per la presidente Dilma Roussef, con il passaggio difficile ma nel quadro delle regole democratiche del paese, che ha portato alla presidenza Michel Temer. Per il viceministro degli Esteri, Mario Giro, il Brasile “è un grande paese”, che come l’Europa “sta affrontando un periodo crisi economica, ma è anche un paese che continuerà a crescere”. Di qui l’importanza del ruolo dell’Italia, “non soltanto sul fronte dell’export, ma per la creazione di un nuovo processo di internazionalizzazione fatto di joint ventures e di nuove filiere, non di pura e semplice delocalizzazione”; significative per Giro anche le esperienze brasiliane su due fronti “la lotta alle disuguaglianze e quello della convivenza tra gruppi sociali, etnici e religiosi”.

Le analogie di una situazione “politicamente vivace” in Brasile come in Italia, sono state evidenziate da Marina Sereni, vicepresidente Pd della Camera, che ha segnalato i successi della “diplomazia parlamentare” e la “collaborazione tra le istituzioni democratiche” dei due paesi, oltre che la comune ricerca di percorsi di “crescita equi e sostenibili, dal punto di vista sociale e ambientale”. A segnalare il rilevo dei rapporti tra Brasilia e Roma, c’è anche il nome del nuovo ambasciatore, Antonio de Aguiar Patriota, che presenterà le sue credenziali al Presidente della Repubblica Mattarella il prossimo 15 dicembre. Patriota è stato ministro degli Esteri del Brasile e ambasciatore a Washington e alle Nazioni Unite. “L’Italia – ha ricordato l’alto diplomatico brasiliano – è il secondo partner commerciale europeo del Brasile.

La crisi economica negli ultimi due anni aveva fatto registrare una flessione nell’interscambio, ma tra gennaio a ottobre 2016 il flusso commerciale è stato pari a 5,9 miliardi di dollari, con un aumento del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. L’Italia è il 12^ tra i paesi maggiori investitori in Brasile, principalmente nei settori del terziario, nei servizi e nelle telecomunicazioni, e in quello automobilistico; rilevanti poi gli accordi tra università e quelli nel campo militare e della difesa. (AGI)