“La parola “mafia” è ancora un tabù. In Italia come in Germania. Nella Repubblica Federale tedesca i giornalisti che scrivono su questo tema vengono querelati e inevitabilmente perdono il processo. Naturalmente sono costretti anche a pagare le spese legali. Non siamo noi a scriverlo oggi per la prima volta, ma la pubblicista Petra Reski nel suo blog Reskisrepublik. “Chi intende parlare di mafia in Germania, prima o poi deve pentirsene” si legge, tra l’altro, sulla Homepage del suo sito. Anche lei, come tanti altri, ne ha subito le conseguenze. E per pagare le spese processuali ha lanciato attraverso il suo blog una campagna di crowdfunding intitolata: “La libertà di stampa non è una parola. È un atto””. È quanto si legge su “ilmitte.com”, quotidiano online di Berlino che oggi pubblica questo articolo di Rosanna Sabella.
“La legge tedesca rende molto facile ai presunti mafiosi querelare i giornalisti e vincere in giudizio, si legge ancora nel blog.
Con le spese processuali, le spese legali, le cause per risarcimento danni si costruisce quindi uno scenario minaccioso, teso a colpire giornalisti, autori, film-maker, case editrici ed emittenti radiotelevisive.
Autrice del libro “Santa Mafia – Da Palermo a Duisburg: Sangue, Affari, Politica e Devozione”, edito in Italia da Nuovi Mondi nel 2009, Petra Reski, nata nella Ruhr 58 anni fa, è oggi una figura conosciuta e amata a livello internazionale. Con ben 50mila copie vendute nella sola Germania, il suo libro è stato tradotto e distribuito anche negli Usa, Spagna Olanda, Repubblica Ceca e Ungheria.
“La mafia non è un problema esclusivamente italiano” dichiara Petra “il mio intento era rendere chiaro che la mafia non è un affare di coppole e realtà arretrate del sud Italia, ma un problema europeo”.
Petra Reski vive e lavora a Venezia dal 1991, dove svolge anche l’attività di promotrice turistica. Ma tra una presentazione e una cena d’affari continua le sue ricerche.
In questo momento il suo interesse è rivolto ad approfondire i legami tra le cosche e il business dei rifugiati che approdano sulle nostre coste. Nel corso di una retata 68 membri del clan mafioso degli Arena sono stati arrestati il 15 maggio scorso in Calabria, accusati di aver intascato oltre 32 milioni di euro provenienti dai Fondi della UE. Oltre agli arresti erano stati sequestrati alla mafia ben 84 milioni di beni. Nient’altro che la “punta dell’iceberg”, così ha definito l’affaire il Presidente dell’Autorità anti-corruzione Raffaele Cantone.
“Tra qualche settimana” ha annunciato la Reski “i risultati dell’infaticabile opera verranno resi noti”. Ma per ragioni di sicurezza l’autrice è stata costretta a trasformare articoli e saggi in opere gialle.
La Reski dichiara infatti di aver ricevuto diverse minacce e di aver ricevuto da “qualcuno”, al suo indirizzo di residenza, una mappa con un freccia che indicava la sua abitazione.
Un messaggio decisamente esplicito, che tuttavia non è bastato a fermarla.
L’ultimo romanzo thriller di Petra Reskis “Bei aller Liebe” (Con tutto l’amore), verrà pubblicato anche in Italia nel luglio prossimo. In agosto uscirà anche la versione italiana di “Alles über Venedig” (Tutto su Venezia)”. (aise)