Da un lato c’è l’arrivo di aria gelida dal Nord Europa, insomma, dall’altro però secondo molti esperti, a influire potrebbe essere l’aumento dei gas serra nell’atmosfera. L’inquinamento insomma potrebbe causare eventi climatici estremi: dal caldo afoso (come quello che ha contraddistinto il 2016) alle ondate di freddo improvvise.
Cosa succederà nei prossimi giorni
L’Italia rimarrà bloccata nella morsa del gelo artico anche nella prima parte della settimana, con la neve che imbiancherà fino a quote molto basse soprattutto il versante adriatico, maggiormente esposto all’aria gelida che viene dai Balcani.
Anche se le temperature massime sono salite dappertutto restano di molti gradi al di sotto della norma.
Lunedì ancora nuvoloso sulle coste adriatiche e in Sicilia, con nevicate fino a bassa quota su Abruzzo e Molise e n serata sulla Puglia. Le temperature saranno in lieve riealzo, ma resteranno rigide e su Liguria e Sardegna sarà possibile qualche pioggia in serata.
L’aria gelida continuerà a ‘mordere’ fino a mercoledì e da martedì saranno possibili nevicate anche in Piemonte. Per giovedì e venerdì sono attese correnti atlantiche più miti, ma sarà una tregua momentanea: per metà mese tornerà il gelo. Restano scarse le piogge, soprattutto su Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta.
Ecco le temperature nelle zone colpite dal maltempo:
Belluno -12
Udine -9
Trento -9
Vicenza -9
Brescia -8
GFerrara -8
L’Aquila -10
Campobasso -9
Rieti -8
Firenze -7
Pescara -6
Napoli -6 (record degli ultimi 60 anni)
Cosenza -9
Potenza -6
Sassari -2
(AGI)