Comunità Italiana

Juventus in finale

E’ il giorno della festa, in attesa della finale, per calciatori e tifosi juventini dopo la qualificazione alla finalissima di Champions Leage ed il pareggio di ieri per 1-1 con il Real al Bernabeu. Ecco le immagini dell’eulstanza dei giocatori bianconeri negli spogliatoi subito dopo la partita.

Dal Mundo Deportivo ad As fino a Marca, la Spagna delle stelle del calcio riconosce il merito della Juve nella qualificazione alla finale di Champions League e parla di disastro del Real Madrid al Bernabeu. I bianconeri incontreranno il Barcellona il 6 giugno a Berlino per la finalissima. I bianconeri hanno pareggiato 1-1 al Bernabeu dopo il 2-1 dell’andata. Il gol qualificazione è stato segnato da Morata

Buffon, quando vai in finale devi vincere – “Finali di Champions League non si ha l’opportunità di giocarne tante; quando ce l’hai, devi vincere”. Capitan Buffon pensa già alla sfida del 6 giugno col Barcellona. “Sembrava uno scherzo del destino – dice ai microfoni di Mediaset al termine della partita col Real Madrid – e invece è andato come auspicavamo. Non dobbiamo andare là a fare i turisti, sarà una partita che varrà moltissimo. Sono tanto orgoglioso dei miei compagni e della crescita che abbiamo avuto”.

Del Piero, ‘dalla B a Berlino, fantastici’ – “Da Berlino alla Serie B, dalla serie B a Berlino”. Alessandro Del Piero riassume così, su Twitter, la gioia per la finale di Champions League che la Juventus ha conquistato pareggiando 1-1 al Barnabeu. “Fantastici ragazzi”, aggiunge l’ex bianconero ricordando la finale Mondiale, la retrocessione in serie B per Calciopoli, e la resurrezione bianconera.

Stampa Madrid, “Moratazo” – “Moratazo”. Con questo titolo dedicato a un grande ex anche oggi decisivo l’edizione online del giornale sportivo di Madrid ‘Marca’ descrive l’impresa della Juventus che ha eliminato il Real Madrid e si è qualificata per la finale di Champions League. “Un madridista evita (al Real ndr) la finale delle finali. un gol di Alvaro Morata lascia il Real Madrid senza la madre di tutte le finali. Doveva essere proprio un madridista , che non ha celebrato il gol davanti a quelli che furono i suoi tifosi, colui che ha impedito al madridismo di vivere una finale contro il Barca”, scrive ancora ‘Marca’, ricordando che ai ‘merengue’ successe già nel 2004, quando ci pensò Morientes con la maglia del Monaco, che poi perse la finale con il Porto di Mourinho. Sullo stesso tema titola l’edizione online dell’altro quotidiano sportivo di Madrid, ovvero ‘As’: “Morata lascia il Madrid senza finale”, c’è scritto sotto alla foto di un Cristiano Ronaldo disperato.

Morata, ‘sono giocatore Juve, fatto mio lavoro’.”Questa sera per me era una situazione difficile. Non ho esultato e ho solo fatto il mio lavoro: sono un giocatore della Juventus”. Alvaro Morata, l’ex giocatore del Real Madrid autore del pareggio che ha permesso ai bianconeri di conquistare la finale di Champions League dopo dodici anni, commenta così i fischi del Bernabeu al momento della sostituzione. “Ho solo fatto il mio lavoro”, ribadisce ai microfoni di Mediaset l’attaccante spagnolo, che dedica il gol “alla mia fidanzata e alla mia famiglia”.

Allegri, Barcellona impossibile, ma ora siamo lì…”Ora, visto che siamo in finale, speriamo vada bene. Ai ragazzi c’è solo da fare i complimenti. La Juventus in finale fa bene anche al calcio italiano”. Così Massimiliano Allegri, ai microfoni di Mediaset. “In questo momento giocare contro il Barcellona è quasi impossibile – aggiunge – l’ha davanti hanno tre giocatori stratosferici, noi dobbiamo essere consapevoli delle nostre possibilità e andare a Berlino per giocarci questa coppa. In una partita secca può succedere di tutto, sarebbe stato più difficile sulla doppia sfida”

Marotta,Juve inferiore Barcellona,ma ce la giochiamo – “Anche se siamo inferiori al Barcellona, ce la giochiamo. Andiamo a Berlino senza i pronostici della vigilia, ma ce la giochiamo”. Così l’ad della Juventus, Beppe Marotta, ai microfoni di Mediaset. Il dirigente bianconero si coccola Alvaro Morata, vero e proprio mattatore del Real Madrid. “Ha fatto gol all’andata e al ritorno – osserva Marotta -. Col Real c’è un buon rapporto e poi quello che conta e la volontà del giocatore. Cercheremo di definire e di togliere questo diritto di recompra…”.

Juve in finale Champions, caroselli tifosi a Torino – La Juventus conquista la finale di Champions League, dopo 12 anni, ed esplode la gioia dei tifosi bianconeri. Sono numerosi quelli che stanno invadendo il centro di Torino, tra caroselli d’auto, colpi di clacson e bandiere zebrate al vento. Immancabili, ai lati di via Roma, le bancarelle che vendono maglie e sciarpe della Juventus.

Ancelotti, ‘Real ha giocato bene, rimpianto andata’ – “Abbiamo giocato bene e dato tutto fino all’ultimo. Se dobbiamo rimproverarci qualcosa è l’andata”. Così il tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti, commenta ai microfoni di Mediaset al semifinale pareggiata 1-1 con la Juventus, che grazie alla vittoria dell’andata ha conquistato la finale di Champions League. “Adesso dobbiamo chiudere bene la stagione – aggiunge a proposito della sua possibile addio a fine anno – poi la società farà le sue valutazioni riguardo il mio lavoro”

Dopo 5 anni l’Italia torna a disputare la finale di Champions League: l’ultima nostra rappresentante era stata l’Inter di Mourinho, che nel 2010 vinse il titolo superando in finale 2-0 il Bayern Monaco. L’impresa è riuscita alla Juventus di Massimiliano Allegri. In specifico, quella di Berlino del 6 giugno prossimo, sarà l’ottava finale del trofeo per la Juventus, che ha vinto la coppa dalle “grandi orecchie” nel 1985 sul Liverpool (nella tragica notte di Heysel) e nel 1996 sull’Ajax (a Roma, ai rigori), ma che l’ha anche persa ben 5 volte (1973 dall’Ajax, 1983 dall’Amburgo, 1997 dal Borussia Dortmund, 1998 dal Real Madrid e nel 2003 nell’unica finale tutta italiana, dal Milan, ai calci di rigore). Erano pertanto 12 anni che i bianconeri non centravano un simile traguardo, la prima dopo “Calciopoli”. Dando un’occhiata alla classifica per nazioni, l’Italia è paese leader, avendo portato 26 volte una formazione in finale (Juve 27 nostra rappresentante) e precede la Spagna che – con il Barcellona presente – sarà per la 25 volta in finale con un suo club. (ha collaborato Football Data).

Morata incubo Real, Juventus vola a Berlino

(dell’inviato Renato Botto)

Il sogno bianconero è realtà: 12 anni dopo Manchester e la sfida tutta italiana persa ai rigori contro il Milan, la Juve va in finale di Champions. La conquista facendo cadere lo scettro, in casa loro, ai campioni d’Europa, gli ex ormai galacticos del Real. Il colpo mortale lo dà proprio l’ex Morata: una rete storica una “pesadilla”, come si dice incubo in spagnolo perchè Alvaro aveva già fatto un gol anche all’andata. Ma il migliore in campo, uomo ovunque, a recuperare mille palloni, a impostare, a far tutto è Vidal, tornato a brillare nella serata in cui Pogba fa invece il gregario. Dopo 95′ di battaglia, esattamente i minuti che ricorda sempre Massimiliano Allegri, nel forno del ‘Santiago Bernabeu’ dove la gente applaude sempre gli avversari (oggi è successo con Pirlo quando è uscito), finisce 1-1, il pareggio che sarà ricordato come una vittoria dai bianconeri che volano a Berlino, decisi a spaventare anche Messi, Neymar e Suarez, dopo aver fatto piangere Ronaldo, Benzema e Bale. Finisce con la gioia dei bianconeri in mezzo al campo, mille abbracci, Allegri felice e commosso, come il presidente Andrea Agnelli e il consigliere Pavel Nedved, e poi vicino alla curva dei 4.200 tifosi venuti dall’Italia che intonano l’inno di Mameli, come era successo nella festa Mundial del 1982. Partita sofferta, cercando di sporcare i tiri del Real, serrando le fila tra centrocampo e difesa, per fare inceppare la macchina da gol del Real. I Blancos devono battersi il petto, e questa sera hanno avuto visto in campo l’ombra di Ronaldo, Rodriguez e Isco, ma devono – e lo fanno – riconoscere i meriti di un caldo infernale, a Madrid, 35 gradi e afa, come fosse metà luglio e la serata di una finale dei Mondiali. Il ‘Bernabeu’ è vestito a vesta per una serata di gala calcistico, preceduto dall’abbraccio tra i due allenatori.

Le formazioni ufficiali tolgono gli ultimi piccoli dubbi: Ancelotti dà fiducia a Benzema, “che – aveva indicato alla vigilia – fa giocare di più la squadra’, Allegri a Pogba, sperando che il giovane francese torni ad incantare dopo la lunga sosta per infortunio. Ma che sia un Real completamente diverso dall’andata a Torino lo si capisce in pochissimi minuti: già dopo 36” va al tiro, cross di Marcelo, colpo di testa alto di Bale. Replica Benzema, che si gira in area, saltando Bonucci ma tira alle stelle. La Juve non si fa schiacciare ma, come era prevedibile, soffre. Tevez strappa un pallone dai piedi di Rodriguez e serve Vidal: rasoterra, ma Casillas, nelle ultime settimane criticato da una parte della tifoseria madridista, si distende e devia. Poi però è solo Real o quasi: Buffon salva su un gran tiro di Bale, un prologo al vantaggio dei Blancos: Rodriguez si incunea in area fra 3 bianconeri, la spinta di Chiellini è da rigore, che con freddezza ‘Cr7’ trasforma. Il Real confeziona palle-gol in serie, sfrecciando in contropiede: su uno salva in acrobazia Vidal. Buffon si arrabbia per i falli – a suo dire – non fischiati dall’arbitro a centrocampo sulle ripartenze del Real e gli urla in faccia un ‘Basta’ in mondovisione. Il Real vorrebbe un secondo rigore (44′), ma il tuffo di Rodriguez è troppo plateale per non essere punito con il cartellino giallo per simulazione. Un destro di Marchisio dal limite fa gridare al gol i tifosi bianconeri, 4.200 che si fanno sentire anche al ‘Bernabeu’, poco dopo un sinistro sporco di Marcelo provoca la stessa reazione tra i 76 mila madridisti. Niente a che vedere con lo spavento che il difensore brasiliano fa prendere con passaggio all’indietro, ma sull’azione Morata è fermato in fuorigioco. L’ex Real dovrà aspettare poco per far piangere i suoi compagni dell’anno scorso: è lui a risolvere una mischia con un tiro sporco che rimbalza e supera Casillas. Bale e Rodriguez sfiorano il pareggio. Tocca poi a Marchisio fallire il colpo del ko in contropiede. Il Real comincia ad avere paura di non farcela, la Juve è stanca, qualcuno ha i crampi, Pirlo non ce la fa più deve uscire. Ma i bianconeri resistono. Non solo: sciupano anche due belle azioni in contropiede. Poi al Bernabeu è solo festa Juve.(ANSA)