I bianconeri hanno subito 7 reti in 4 uscite di campionato, cui vanno aggiunti i 3 gol incassati in Europa League dal Lech Poznan. La coppia centrale della Nazionale Bonucci-Chiellini deve migliorare l'intesa, ma i problemi maggiori arrivano dalle fasce, dove Motta e Grygera (sostituito di De Ceglie, k.o.) stentano. E Delneri pensa a un Pepe alla Zambrotta
MILANO – Juventus senza difesa. Non di fronte ai prevedibili primi processi sportivi, dopo 4 punti in altrettante uscite di campionato, ma in campo. Dove i bianconeri di Delneri, pure un tecnico che cura in maniera analitica la fase di contenimento, hanno subìto ben 7 reti: terza peggior retroguardia di serie A. Peggio hanno fatto, con 9 reti al passivo, soltanto Udinese e Roma, non a caso ultima e penultima in classifica. E c'è di peggio: nell'unica uscita di Europa League della fase a gironi, contro i modesti polacci del Lech Poznan, la Juve ha incassato altre 3 reti, nel secondo 3-3 (tra l'altro consecutivo, dopo quello con la Samp) della sua neonata stagione. Perchè la Juve tiene la porta spalancata? Proviamo a capirlo.
terzini — La Juve ha un problema piuttosto evidente sugli esterni bassi. Motta quando spinge (ieri – per dire – ha confezionato l'assist a Iaquinta) sa far male agli avversari, ma in chiusura sta stentando, sia dal punto di vista tattico (interpretazione rivedibile del fuorigioco, senso della posizione non sempre impeccabile) che nel difendere l'uno contro uno (riguardare l'azione del palo di Pastore di ieri sera per credere). Dall'altra parte mancano sia De Ceglie (che, pure lui, predilige la fase di spinta rispetto a quella pura di interdizione) che il nuovo acquisto, ancora mai impiegato, Traorè, entrambi infortunati e fuori causa anche per il posticipo della 5ª giornata di domenica sera, contro il Cagliari. Nelle ultime due uscite ha giocato Grygera, comunque beffato da Ilicic in occasione del 2-0 all'Olimpico e soprattutto giocatore con caratteristiche di puro contenimento, meno adatto per vocazione ad interpretare il 4-4-2 di Delneri. In più, poi, il ceco è un destro, e a sinistra stenta ancor di più ad osare, limitandosi a tenere la posizione e finendo così per essere puntato continuamente, da Ilicic ieri, da Sanchez a Udine. In rosa ci sarebbe anche Grosso, ma sinora non ha trovato spazio, come Salihamidzic.
recriminazioni e soluzioni — Marotta ieri non ha nascosto il problema, dopo la batosta col Palermo: " La sconfitta deve darci la possibilità di fare un'analisi completa ed eliminare gli errori in fase difensiva", ha detto. Citanto, per l'appunto, proprio le assenze di De Ceglie e Traorè come parziale scusante di un reparto, che, come la scorsa stagione, subisce troppo. Delneri si è spinto oltre. Provando a prefigurare eventuali soluzioni, più che tattiche, di interpreti. A chi gli chiedeva di discutere l'ipotesi di un Pepe terzino (destro), ha risposto che "Ha le caratteristiche per poterlo fare. In futuro, perchè non possiamo fare gli esperimenti in partita, ma vanno effettuati in allenamento". Insomma, un'apertura neanche tanto velata. Che potrebbe risolvere la contingenza, più prima che poi, e schiudere nuove prospettive all'esterno di centrocampo romano. Che con l'arrivo di Krasic è stato costretto a traslocare sulla fascia sinistra, dove fatica di più a crossare con il piede sbagliato. Del resto la Juve ha un precedente illustre, al riguardo: quello di Zambrotta, trasformato in passato con successo da tornante di centrocampo a terzino di fascia. Tra l'altro Pepe potrebbe rilanciarsi così anche in chiave Nazionale. Prandelli ha cambiato tre terzini destri in altrettante gare: Motta contro la Costa D'Avorio, Cassani con l'Estonia e De Silvestri con le Far Oer. Insomma, in quel ruolo c'è possibilità di inserimento, mentre sugli esterni, in attacco, il c.t. medita di insistere su – e lo ha detto senza giri di parole – un attaccante puro, preferibilmente Balotelli, più che su un esterno a tutto campo come Pepe.
il tempo di crescere — È quello di cui la difesa bianconera ha tanto bisogno. Perchè ha interpreti giovani nel quartetto di titolari (Motta-Bonucci-Chiellini-De Ceglie), perchè la coppia centrale è quella della Nazionale, e quindi i margini di miglioramento sono enormi e le prospettive confortanti, perchè gli schemi di Delneri non sono ancora stati digeriti. La difesa gioca molto alta, e i quattro difensori, tutti forti fisicamente, non sono invece rapidissimi. E quindi i margini di errore sono minimi. Poi c'è da assimilare la difesa a zona sui calci piazzati. Infine, a parziale scusante degli impacci bianconeri, ci sono gli infortuni. Non solo quelli degli esterni sinistri, ma anche quello di Buffon. Storari non sta facendo male, per carità, ma senza il portiere toscano manca un valore aggiunto. Di cui la Juve, ora più che mai, avrebbe tanto bisogno, anche sul piano del carisma.
Fonte: www.gazzetta.it