L’Italia, in base agli ultimi dati Istat, è il secondo produttore ed esportatore di olio al mondo con ben 900.000 aziende e 4.500 frantoi attivi, e fino al 2017 la misura europea aggiungerebbe altre 35mila tonnellate di olio tunisino all’anno alle attuali 57mila tonnellate senza dazio già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia.
Per la questione era sceso in campo anche Beppe Grillo che sul suo blog aveva denunciato “il più grande attentato all’agricoltura nella storia d’Italia” e aveva accusato Federica Mogherini di aver avanzato la proposta e gli europarlamentari Pd di averla approvata in Commissione commercio internazionale. L’esponente del M5S aveva anche lanciato l’hashtag #NoOlioTunisino.
“E’ importante sostenere la democrazia tunisina in questo momento difficile”. Lo afferma l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini rispondendo a due europarlamentari del M5S e dando disponibilita’ a un incontro durante la prossima plenaria di Strasburgo. Mogherini ha ricordato che tali misure “sono state proposte dopo gli attacchi terroristici dell’Isis al museo del bardo e sulla spiaggia di Sousse”. “Non potevamo fare finta di niente”, sottolinea il capo della diplomazia di Bruxelles. “La stabilita’ della Tunisia – aggiunge – e’ interesse dell’Europa intera, a partire dall’Italia: stiamo parlando di un Paese le cui coste sono a meno di 200 chilometri da quelle della Sicilia. Su questo siamo stati sempre d’accordo. E’ interesse dell’Ue e dell’Italia investire nella stabilita’ e nelle opportunita’ di sviluppo economico dei nostri vicini”. (AGI)