Il gruppo del Partito Popolare Europeo (Ppe) all’Europarlamento la prossima settimana a Strasburgo adotterà il suo manifesto “per l’Europa del 21/mo secolo”, delineando i punti programmatici della seconda metà della legislatura e con cui dovrebbe presentarsi alle prossime elezioni. Il documento di 7 pagine, di cui l’Agi e’ entrata in possesso, riconosce che “l’Unione europea e’ a un bivio” e mira a rendere “il popolo europeo nuovamente fiero e fiducioso del progetto unico che e’ stato costruito negli ultimi dieci anni per la prosperita’ e la pace”.
Tra gli obiettivi che il Ppe dovrebbe darsi, ci sono
la difesa dello stile di vita europeo
un’Europa unita senza la Turchia
una migliore cooperazione tra l’Ue e i suoi Stati Membri
una politica estera e di sicurezza più ambiziosa e l’avvio di un’Europa delle gioventù e delle famiglie
Verso sfide senza precedenti
Secondo gli eurodeputati popolari, “gli europei temono di perdere il controllo della loro vita quotidiana perché si trovano confrontati a sfide senza precedenti”. Alcune “hanno radici tecnologiche o economiche”: la digitalizzazione, l’economia globalizzata, i cambiamenti climatici. Altre sono determinate “da potenze esternea”: le guerre in Medio Oriente, la migrazione incontrollata, il terrorismo, una Russia aggressiva che minaccia la libertà e la pace, cosi’ come degli Stati Uniti d’America piu’ introversi. Ci sono poi sfide interne all’Ue, come la disoccupazione strutturale, l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del nazionalismo politico e la mancanza di coesione. E’ quanto si legge nel manifesto “per l’Europa del 21esimo secolo”, che il gruppo del Ppe dovrebbe adottare la prossima settimana a Strasburgo.
Per il Ppe, “l’Europa è la nostra assicurazione sulla vita in un mondo che cambia in modo drammatico. Senza l’Unione europea, gli Stati Membri sarebbero indeboliti e in balia degli eventi del mondo. Chi e’ un vero patriota deve anche essere un europeo convinto”. Nel suo Manifesto, il gruppo del Ppe dice di ispirarsi alle “esperienze storiche condivise, ai valori giudaico-cristiani e al pensiero umanistico”. Nel documento, i popolari europei si dicono “incondizionatamente a favore della dignità umana, della democrazia, della libertà personale, dell’uguaglianza, della giustizia e della solidarietà” e chiedono agli Stati membri di “rispettare rigorosamente lo stato di diritto e i principi democratici europei”. Per il Ppe, le quattro libertà dell’Europa (la libera circolazione di merci, capitali, servizi e persone) “non sono negoziabili”. Ancora, nel manifesto il Ppe afferma che “la risposta al voto Brexit non può essere piu’ o meno Europa” ma “una migliore cooperazione tra l’Unione europea e i suoi Stati Membri”.
Riforme istituzionali, Unione di sicurezza, avanti i giovani
Nel documento, il Ppe si impegna a “migliorare la democrazia parlamentare all’interno dell’Ue”. Il manifesto evoca possibili riforme istituzionali: il Parlamento europeo e il Consiglio dei Ministri dovrebbero costituire “le due Camere” dell’Ue, mentre la Commissione dovrebbe diventare il “ramo esecutivo”. L’Ue, sottolineano i popolari, dovrebbe agire solo “laddove fa la differenza”. E’ necessario un chiarimento della delimitazione delle competenze tra l’UE e il livello nazionale. I popolari chiedono anche una riduzione del numero dei membri della Commissione, come inizialmente previsto dal trattato di Lisbona. Secondo il documento, poi, “il progetto di pace europeo deve essere integrato da un’Unione di sicurezza”. Il Ppe chiede “una politica estera e di sicurezza comune ambiziosa” e “un controllo migliore dei confini”. Secondo i popolari, “combattere il terrorismo è un dovere dell’Ue”. Oltre a diversi richiami all’economia sociale di mercato, il documento insiste sul “libero commercio come fonte di prosperita’ e occupazione” e la necessita’ di “promuovere l’innovazione”. Uno dei cinque punti programmatici e’ dedicato a famiglie e giovani. “L’Europa deve diventare una forza trainante per la giustizia e la solidarietà tra le generazioni”, si legge nel documento. Per rafforzare l’identità europea delle future generazioni, il Ppe ritiene che “il maggior numero di giovani possibile debba sperimentare l’Europa per conto proprio” con programmi come Erasmus o un biglietto InterRail gratuito per il 18/mo compleanno.(AGI)