Una piazza gremita e un applauso lungo 10 minuti hanno accompagnato l’ingresso del feretro di Gianroberto Casaleggio nella basilica di Santa Maria delle Grazie, a Milano. Tra i volti noti accorsi a dare l’ultimo saluto all’ideologo del movimento scomparso nella notte di lunedì a 61 anni, Beppe Grillo e i membri del direttorio del Movimento, che al termine delle esequie di sono apparsi visibilmente commossi. All’uscita il feretro e’ stato accolto dal grido di “onesta’, onesta’. Non cambiate, tenete duro”.
“Ciao papa’ ci manchi molto. Non puoi tornare?” sono le parole che Francesco, il figlio piccolo di Gianroberto Casaleggio ha pronunciato dall’altare al termine delle esequie del padre che descrive così: “Aveva l’audacia di vedere il futuro prima degli altri e di crederci”. “Era soprattutto un gran lavoratore, nessun giorno era veramente un giorno di vacanza. Fino a quando ha potuto camminare ha voluto andare in ufficio tutti i giorni, non si stancava mai”. “Per me – racconta – era un padre fantastico e ne sono orgoglioso”.
“Giu’ il cappello, signori. Rendete omaggio! – è l’invito di Grillo che saluta così sul suo blog l’amico e cofondatore del movimento – Di uomini cosi’ ne campano uno ogni cento anni. E chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona si senta un privilegiato. Grazie Gianroberto, grazie di tutto. Quello che ci hai lasciato lo metteremo a frutto e, come ci hai insegnato tu, non molleremo! Perche’ “e’ difficile vincere con chi non si arrende mai”.
Poi continua: “Gianroberto per il suo impegno contro un sistema marcio fino al midollo e’ stato diffamato, offeso e insultato pubblicamente, in tv, in radio, sui giornali. Sul livore contro di lui ci ha addirittura scritto un libro. Non lo hanno mai capito e per questo non lo sopportavano. Era di un altro livello. In pochi lo hanno ringraziato per il suo impegno e per il suo essersi donato, oggi e’ il momento di farlo”. Per l’ex comico genovese il merito più grande del “compagno di viaggio” è quello di “aver creduto in un sogno ogni giorno più concreto”.
Davide, il figlio maggiore che molti danno come suo successore, lo dipinge come un uomo “ostinato” e “audace”. “Sua zia mi raccontava che quando era piccolo non faceva capricci per avere il suo giornalino ma si stendeva direttamente sui binari del tram. Con il blog era lui in prima persona a battagliare. E aveva una vera mania per i dettagli, nulla passava se non era tutto sistemato”. Poi Davide racconta una storia. “Un gruppo 50 persone stava seguendo un seminario, quando l’oratore si fermo’ e decise di dare un palloncino a ognuno di loro e di fargli scrivere il proprio nome sopra. Poi tutti i palloncini furono raccolti e messi in una stanza. Poi gli disse di entrare e trovare in 5 minuti il palloncino con il proprio nome sopra. La scena fu che ognuno si scontrava con l’altro, nella stanza regnava il caos. Nessuno trovo’ il suo palloncino. Vista la prova fallimentare fu chiesto a ognuno di prendere un palloncino a caso e di darlo alla persona a cui apparteneva”. “Questo e’ quello che sta accadendo nella nostra vita – dice Davide – . Tutti siamo alla ricerca tremenda della felicita’, giriamo come delle trottole ma non riusciamo a trovarla. La nostra felicita’ sta in quella delle altre persone, rendete loro felici e avrete la vostra. Mio padre non ha mai tenuto per se’ palloncini. Li ha sempre donati agli altri con il sogno di cambiare il paese. Chi ha ricevuto un palloncino da mio padre lo conservi con cura”.
Presente alla cerimonia anche Umberto Bossi, che ha spiegato la sua presenza con una certa “affinita'” tra Lega e M5S, che dice di aver sempre sentito. “Casaleggio – dice Bossi rispondendo al Tgr della Lombardia – vedeva in internet strumenti per collegare la politica alla gente e noi abbiamo inventato i gazebo. C’era qualcosa di simile tra noi: L’intuizione che non si puo’ far politica da solo”. Quanto al futuro del Movimento , secondo Bossi “la ruota gira finche’ ha il perno, ed e’ Grillo. Poi emergono altri volti come Di Battista. Sara’ difficile ma formativo, quindi andranno avanti. Se fosse capitato un anno fa sarebbe stato peggio”.(AGI)