“Sono uscito dall’incontro dieci volte più scettico”: è uno Jean-Claude Juncker molto pessimista sull’esito delle trattative con Londra per la Brexit ad esprimersi in questi termini dopo un incontro “confidenziale” con il primo ministro britannico Theresa May mercoledì scorso a Downing Street, i cui particolari sono stati rivelati dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, tradizionalmente vicino alla Cdu della cancelliera Angela Merkel.
Problemi di comunicazione tra Londra e… tutti gli altri
“E’ chiaramente una mossa tattica da parte della Commissione”, afferma il capo dell’ufficio berlinese dell’Economist, Jeremy Cliffe, il quale ha a sua volta rilanciato via Twitter tutti i punti salienti della cena di lavoro tra il presidente della Commissione e la premier, che il giornalista non esita a definire “disastrosa”. Mostrerebbe “che vi sono gravi problemi di comunicazione” tra i principali attori della vicenda, nel senso che “importanti messaggi da Berlino e da Bruxelles” avrebbero “difficoltà di passare” a Londra. Con la conseguenza che Downing Street “sta procedendo in base ad alcune convinzioni profondamente errate sulla stessa Brexit e l’Unione europea”.
L’Ue non è un golf club
Non solo: da parte sua la Commissione, si sarebbe convinta che sia “altamente probabile un collasso delle trattative”, ma spera che i britannici “comprenda in tempo quale sia la realtà”. E ancora: “L’Unione non è un golf club”, avrebbero detto gli ospiti venuti da Bruxelles alla signora May.
Secondo la ricostruzione della Faz – che si richiama ad ambienti di Bruxelles – Theresa May non avrebbe mostrato alcuna disponibilità a possibili compromessi, mentre le sue rappresentazioni sulla trattativa stessa vengono giudicate “del tutto irrealistiche”. Pertanto la probabilità di un fallimento dei negoziati viene data “al 50%” dalle fonti vicine a Juncker citate nell’articolo del quotidiano tedesco. Secondo il quale May, nel colloquio con il presidente della Commissione europea, ha insistito sul fatto che si affronti “sin dall’inizio” il tema di un accordo di libero scambio, mentre la Ue si attiene alla condizione che se ne parli solo quando saranno state chiarite le modalità della separazione.
Il conto dell’Ue alla Brexit è di almeno 60 miliardi
Inoltre, Londra afferma che il Regno Unito non debba corrispondere alcuna somma agli altri Paesi in relazione ai trattati europei, mentre per Bruxelles il conto è salato e oscilla tra i 60 e i 63 miliardi di euro. Il presidente della Commissione ha anche insistito dicendo che “la Brexit non può essere un successo” e che il Regno Unito non farà parte neanche dell’unione doganale, come per esempio la Turchia.
May “è sembrata sorpresa di fronte a quest’affermazione” – scrive il giornale tedesco – dando ai suoi interlocutori la sensazione “di non essere stata pienamente informata”. Forse il premier britannico, ha detto il giorno dopo Juncker a Merkel nel corso di una telefonata, “vive in un’altra galassia”. (AGI)