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Home > La Corea del Nord bombarda il Sud, 70 case in fiamme su un’isola

La Corea del Nord bombarda il Sud, 70 case in fiamme su un’isola

23 de novembro de 2010 - Por Comunità Italiana

Artiglieria contro l'isola Yeonpyeong, Seul risponde. Due soldati morti. Pyongyang: abbiamo riposto al fuoco

MILANO – Colpi di artiglieria dalla Corea del Nord contro la Corea del Sud spaventano il Mondo. Convocata d'urgenza una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu.
L'attacco di Pyongyang è stato «intenzionale e pianificato» e costituisce una «chiara violazione dell'armistizio» tra le due Coree ha detto il ministero degli Esteri di Seul. Opposta la versione di Pyongyang: abbiamo riposto al fuoco.

70 ABITAZIONI IN FIAMME – In fiamme una settantina di case sull'isola di Yeonpyeong nei pressi del confine ovest delle due nazioni. Ci sono almeno due soldati sud coreani morti, mentre ci sono anche 16 feriti, di cui almeno 14 appartenenti alle forze armate sudcoreane, di cui tre in condizioni gravi. I residenti sono stati evacuati nei bunker. L'esercito di Seul è in stato di massima allerta. La Corea del Sud avrebbe poi risposto al fuoco. Secondo i testimoni, alcune degli edifici colpiti precedentemente sono crollati. Dalle immagini tv si sono viste almeno quattro colonne di fumo levarsi da vari punti dell'isola, che si trova lungo la linea di confine tra i due Paesi. Seul ha inviato una squadriglia aerea sul posto per incrementare la sua potenza di fuoco in zona. Le fiamme che hanno avviluppato decine di case sull'isola sudcoreana di Yeonpyeong si sono poi diffuse, e il fuoco è stato a lungo «fuori controllo». L'attacco è avvenuto pochi giorni dopo la scoperta dell'esistenza di un sofisticato impianto per l'arricchimento dell'uranio in Corea del Nord, un sito dove i tecnici nordcoreani potrebbero fabbricare armi nucleari. La scoperta, fatta grazie a un tour di uno scienziato statunitense nel Paese, ha scatenato l'allarme internazionale. Washington ha parlato di aperta sfida, Seul si è detto «molto preoccupato» e Tokyo ha definito la situazione «totalmente inaccettabile».

PYONGYANG: «ABBIAMO RISPOSTO AL FUOCO» – La Corea del Nord ha dato una versione opposta dei fatti: «Abbiamo bombardato l'isola di Yeonpyeong in risposta al fuoco dell'esercito sudcoreano, che ha sparato per primo». Lo ha annunciato l'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna.

IL PRESIDENTE SUDCOREANO – Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha detto, al termine di un incontro d'urgenza del governo, che sta cercando di impedire che lo scambio di colpi di artiglieria con il Nord scateni una escalation in un conflitto più ampio, ma che se le «provocazioni continueranno» la risposta di Seul sarà «più forte».

GLI STATI UNITI – Da Washington giunge la «ferma condanna degli Stati Uniti che hanno anche precisato che nessun soldato americano si trova coinvolto negli scontri.

LA CINA – Immediata la reazione dal principale partner economico della Corea del Nord, vale dire la Cina, che si è detta «preoccupata» per la situazione venutasi a creare tra le due Coree. Pechino, ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri cinese, sta «verificando se le notizie di uno scambio di colpi di artiglieria tra le due Coree corrisponda al vero» ed esprime la propria «preoccupazione» per la situazione che si è venuta a creare. La Borsa di Hong Kong ha risentito immediatamente dell'aumento di tensione nell'area, chiudendo in ribasso del 2,67 %.

IL GIAPPONE – Il premier giapponese, Naoto Kan, ha riferito di aver detto ai suoi ministri di tenersi pronti ad ogni eventualità dopo l'attacco nordcoreano. «Ho ordinato (ai ministri) di tenersi pronti in modo che possiamo reagire in maniera ferma, qualunque imprevisto accada», ha detto ai giornalisti dopo una riunione d'emergenza con i ministri presso la sua residenza. «Ho detto loro di far di tutto per raccogliere informazioni», ha aggiunto.

LA RUSSIA – Anche la Russia ha messo in guardia Pyongyang contro una escalation militare nella Penisola coreana. Lo ha affermato il ministero degli Esteri russo in dichiarazioni citate dall'agenzia Interfax. Il deteriorarsi della situazione nella penisola rappresenta un «enorme pericolo da evitare con ogni mezzo possibile». Lo ha detto il ministro degli esteri Sergey Lavrov. «Penso che quello che è successo è riprovevole, e chi ha avviato l’attacco alla Corea del Sud, dovrà assumersi responsabilità enormi» ha sottolineato il capo della diplomazia di Mosca. «È necessario fermare lo scambio di attacchi ed esortiamo a calmare la situazione» ha detto il ministro.

ISOLE CONTESE – La sovranità sulle isole del confine ovest è da oltre 50 anni motivo di contrasto tra i due Paesi. La Corea del Nord infatti non ha mai riconosciuto ufficialmente i confini tracciati al termine della guerra conclusasi nel 1953. Nel corso degli ultimi anni ci sono stati almeno tre scontri tra le marine dei due Paesi, l'ultimo dei quali nel 2009.
 
Fonte: www.corriere.it

 

 

 

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.