dell'inviato Marco Enrico
LONDRA – Un'altra Corea in terra inglese. Andrea Baldini scende giù dal podio all'ultima stoccata, e il suo Pak Doo Ik è un fiorettista 30 anni, Byungchul Choi. Quasi una beffa del destino quella vissuta oggi dall'azzurro, che al suo ritorno dopo l'Olimpiade perduta a Pechino puntava al massimo, e invece vede svanire la medaglia di bronzo all'ultimo assalto. Poco importa che stavolta a infrangere i sogni sia una sudcoreano, non come l'allora piccolo sconosciuto goleador nordcoreano. Tornando alla pedana, è la prima volta da Sydney 2000 che il fioretto azzurro rimane nella prova individuale ai piedi del podio. L'ultima delusione è per Andrea Baldini, che dopo la delusione dell'esclusione dalla finale per le medaglie più nobili, perde anche la 'piccola' finale con Choi. "Questa Olimpiade doveva essere mia – dice amareggiato – Non cercavo rivincite, volevo l'oro come lo sognavo da bambino e volevo anche divertirmi. Non ci sono riuscito, ma ci riproverò a Rio". In quest'arma, al femminile l'Italia arrivava a Londra da autentica dominatrice. Ai vertici del ranking praticamente da sempre e con un supercampionessa come la Vezzali che il mondo invidia.
Dall'urna dei Giochi è uscito un 'triplete', anche qui però con una sorpresa dal cilindro: la Vezzali solo bronzo e l'oro della sua eterna rivale Di Francisca sulla Errigo. Nel fioretto maschile stesso copione, con l'Italia ai primi tre posti della classifica mondiale: primo Cassarà davanti ad Aspromonte, terzo Avola, che però lascia spazio ad Andrea Baldini. Sì proprio lui, quello che quattro anni fa a Pechino non ci fu per colpa di un'oscura storia di doping risoltasi in una bolla di sapone. Ma che ai Giochi del 2008 assunse i contorni del giallo con tanto di accuse di complotto. A chi? Sul banco degli accusati c'era anche Cassarà. I due nel frattempo ci hanno messo una pietra sopra, ma i corsi e ricorsi storici li hanno fatti incontrare di nuovo qui a Londra.
Ed è stato un flop colossale. Andrea Cassarà si è fatto 'infilzare' nei quarti addirittura da un 'carneade' egiziano Abouelkassem, che dopo aver messo l'ultima stoccata del 15-10 ha fatto i salti di gioia, poi si è inginocchiato ringraziando Allah. Ed è filato via liscio fino a uno storico argento. Stesso amaro epilogo anche per Valerio Aspromonte, che sempre nei quarti ha ceduto di schianto (15-8) al cinese Shang Lei. Lo stesso che poi ha 'giustiziato' 15-11 Baldini in semifinale. Uno mancino spilungone di 1,92 difficile da inquadrare che dunque è andato dritto in finale. Tanto difficile che poi ha vinto anche l'oro battendo 15-13 in finale proprio l'egiziano. Ma pur sconfitto proprio Abouelkassem è il vero vincitore morale di questa giornata di scherma. E da Londra lancia anche un simbolico messaggio di speranza per il suo paese.
Fonte: Ansa