La Nuova Giulia arriva a Palazzo Chigi e riceve i complimenti del premier Matteo Renzi, che durante la presentazione insieme a Sergio Marchionne e John Ekann non risparmia parole di orgoglio per il prodotto italiano e si presta a foto ricordo con i meccanici di Cassino.
“Sono felice di dare il benvenuto a Marchionne e a Elkann e alle donne e agli uomini dello stabilimento di Cassino che con grande orgoglio sono qui per presentare questi straordinari esempi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi ammirando l’ultima nata di Alfa Romeo. Nel cortile della sede del governo sono parcheggiati diversi modelli, tra cui una Giulia di colore rosso, un’altra di colore blu e altre due di diverse tonalita’ di grigio. “E’ un’auto totalmente made in Italy”, dice il premier. “Da venditore di pentole – scherza il premier – sono diventato un venditore di auto…”.
Matteo Renzi esprime gratitudine “per gli investimenti” di Fca in un settore “che sta trainando l’economia. I segnali positivi – sottolinea – provengono soprattutto da questo settore. E’ un giorno di festa e di grande entusiasmo”. “Cassino – dice il premier – c’e’, con tutto il suo orgoglio”. Aumentera’ – spiega – i posti di lavoro da 4300 a 7700 entro il 2018. “Il Piemonte sta producendo la Nuova Maserati. A Melfi il lavoro è al massimo, l’Ad Marchionne ha parlato con il presidente della regione Emilia Romagna, Bonaccini, per lo stabilimento di Modena che continuerà a lavorare senza perdere posti di lavoro, anzi con qualche assunzione”, aggiunge il premier.
“Oggi per noi è una giornata di grande orgoglio, perche’ facciamo vedere un’Alfa Romeo bella, anche se, storicamente, le Alfa Romeo sono sempre state belle”. John Elkann lo afferma nel corso della cerimonia a Palazzo Chigi per la presentazione della nuova Giulia. Il presidente Fca rileva che l’auto “soprattutto, e’ anche tecnicamente estremamente avanzata”. “Sfortunatamente – scherza con Matteo Renzi, facendo riferimento al cortile della sede del governo – non abbiamo la possibilita’ di provarla e spero che il presidente venga magari a Balocco per vedere come non solo è bella ma anche, da un punto di vista ingegneristico e tecnico, assolutamente all’avanguardia. E anche, sottolinea ancora Elkann, “rispetto alle concorrenti tedesche, è in grado di fare la sua figura. E ne siamo – conclude – estremamente orgogliosi”.
Questa macchina è il massimo della tecnologia italiana, e’ un gioiello e, per la prima volta da 12 anni non ho niente da rimpiangere rispetto ai concorrenti tedeschi. E’ quanto ha affermato l’amministratore delegato della Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano delle trattativa con la General Motors, in occasione della consegna all’Arma dei carabinieri di due Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio. E sempre parlando della Nuova Giulia, il top manager ha sottolineato che “e’ il simbolo di un nuovo corso dell’Alfa Romeo che ha ritrovato se stessa e il suo Dna ed è quello che la gente si aspetta: è destinata a riportare in vita il mito Alfa Romeo”. Marchionne ha poi reso noto che “nei prossimi mesi verranno consegnate all’Arma dei carabinieri altre 800 vetture, tra Giulietta e Renegade”.
Auto senza guidatore – Il gruppo Fiat Chrysler e’ disposto a collaborare anche con la Apple e non solo con Google, per lo sviluppo dell’auto senza guidatore. E’ quanto ha affermato Sergio Marchionne. Google puo’ lavorare con altri cosi’ come noi possiamo collaborare con altri intruders (nuovi soggetti che entrano nel settore automotive ndr.) come Apple che sta cercando. Non possiamo chiuderci e fare una selezione sulla tecnologia perche’ – sono parole di Marchionne – e’ un’industria che sta definendo e sviluppando una sua formula. Continuo a essere disponibile, come con Apple, a sviluppare un modello di collaborazione”. Parlando poi della collaborazione con il gigante di Mountain View, Marchionne ha ribadito che si tratta “di una grandissima opportunita’ collaborare con un gigante di tecnologia che sta entrando in maniera piuttosto pesante nel campo dell’automotive. Ci siamo aperti a loro perché sono disponibili a collaborare, a insegnare e a imparare da noi”. (AGI)