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Home > La legge implacabile di Sarkozy: licenziati i giornalisti sgraditi

La legge implacabile di Sarkozy: licenziati i giornalisti sgraditi

07 de abril de 2010 - Por Comunità Italiana

Via i cronisti «rei» del gossip su Carla: a Berlusconi non riesce dal 2002 con Biagi, Santoro e Luttazzi

{mosimage}E così Sarkozy non ha telefonato all’Agcom, non ha mobilitato i suoi Innocenzi, non si è rivolto ai vertici dei media pubblici o privati, non ha chiamato il comandante della Gendarmerie. Forse non ha neppure avuto bisogno di fare una telefonata al suo amico Arnaud Lagardère, produttore di armi e di giornali. Fatto sta che i due cronisti che avevano messo sul sito del Journal du Dimanche — l’unico quotidiano che in Francia esca la domenica—la notizia del presunto tradimento reciproco tra Nicolas e Carla Bruni sono stati licenziati.

Sarà la diversa efficienza dello Stato francese, saranno i rapporti non meno intrecciati tra politica e informazione, sarà la diversa natura del leader. Resta il dato che, là dove Berlusconi ha fallito dopo giorni di angustianti giri di telefonate, Sarkozy è riuscito con spietata immediatezza. È vero che, nell’aprile 2002, il Cavaliere annunciò e ottenne l’esclusione dalla tv pubblica di Biagi, Santoro e Luttazzi, e quell’errore gli viene ancora oggi giustamente rinfacciato. Ma negli ultimi otto anni Berlusconi non è riuscito a zittire nessuno. Forse perché cacciare la gente non gli riesce bene; nelle sue corde è piuttosto blandire, sedurre, conquistare; e alla lunga preferisce aggiungere che sostituire. Così com’è difficile immaginare il pacioso Bonaiuti esclamare, come il suo collega Charron: «Sono i giornalisti che devono avere paura di noi, non noi di loro».

Invece Sarkozy, soprattutto quando c’è di mezzo la donna del momento, sa essere cattivo sul serio. Nell’agosto 2005 Paris Match ha in copertina Cécilia Sarkozy. Ma al suo fianco non c’è il marito, allora ministro dell’Interno, bensì l’amante, Richard Attias, pubblicitario e miliardario. Anche allora l’editore è Lagardère. Il direttore del Match, Alain Genestar, viene licenziato. Tutto quanto potrebbe frenare l’ascesa di Sarkozy all’Eliseo deve sparire. Anche le copie della biografia di Cécilia: inviate, anziché in libreria, al macero. Quando poi la coppia si ricompone, è proprio Paris Match a pubblicare sempre in copertina le foto della loro bella vacanza a Londra. Lasciato un’altra volta, Sarkozy rimedia con la Bruni. Salvo poi mandare a Cécilia, alla vigilia delle nuove nozze, il celebre sms «se torni annullo tutto»; almeno secondo il Nouvel Observateur, il cui direttore resiste alla furia vendicativa di Sarkozy. È ancora un settimanale di Lagardère, Choc, a fare un altro scoop: una foto del presidente che esce dal Consiglio dei ministri con un fascio di carte sotto il braccio; ingrandite con il teleobiettivo, si vede la lettera di un’ammiratrice che gli manda in franco-spagnolo «millions de besitos». Il settimanale è già in stampa; anche stavolta Sarkozy fa bloccare tutto.

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Nulla, in confronto alle continue fughe di notizie sulle avventure di Berlusconi, vivisezionate parola per parola. Dopo l’iniziale preoccupazione, più che censurare il premier — «non sono un santo» — è parso quasi rivendicare. Del resto fu lui stesso a mostrare ai fotografi l’elenco degli appuntamenti della giornata, in cui accanto a Previti spiccavano più piacevolmente Evelina Manna e Antonella Troise, già citate nella celebre telefonata di raccomandazioni a Saccà. È probabile che i due leader abbiano un carattere diverso, e quindi un diverso approccio alla vita e ai media. Di sicuro a entrambi la stampa e in particolare la tv piacciono amiche e compiacenti, piuttosto che utilmente libere e critiche. Sarkozy in particolare sa essere spietato, ma deve far fronte a un atteggiamento spesso più severo sulle cose importanti. All’indomani delle Regionali, il tg della prima rete francese — che è in mani private ma non certo ostili all’Eliseo — apriva con il brano del discorso di Capodanno in cui Sarkozy assicurava che mai e poi mai si sarebbe rimangiato la carbon tax, accostato alla decisione appena annunciata dal presidente di ritirare la carbon tax. Il Figaro, da sempre il quotidiano della destra francese, ha attaccato duramente Sarkozy quando tentò di insediare il figlio Jean — 23 anni — alla presidenza della Défense. E un direttore della tv pubblica che si lancia in editoriali a sostegno alle posizioni del governo gli spettatori francesi non l’hanno ancora visto.

Fonte: www.corriere.it

 

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.