Comunità Italiana

La ‘Rachel Corrie’ in viaggio verso Gaza Si teme un nuovo scontro con Israele

Un'attivista: "Siamo a 170 miglia dalla Striscia". Ahmadinejad: regime sionista va verso la distruzione

MILANO – Il cargo irlandese "Rachel Corrie" prosegue il suo viaggio verso Gaza: venerdì pomeriggio dovrebbe raggiungere la zona di interdizione di 20 miglia imposta da Israele. Greta Berlin, portavoce di Free Gaza, ha detto che la nave non intende fare tappe intermedie e che l’obiettivo resta quello di consegnare gli aiuti direttamente ai palestinesi. Nei giorni scorsi il ministero degli Esteri israeliano ha ribadito che alla nave sarà impedito l'accesso a Gaza: sarà intercettata in alto mare, ha spiegato, e accompagnata nel porto di Ashdod, dove il carico sarà ispezionato. C'è dunque timore sulla sorte della nave, a quattro giorni dal sanguinoso attacco contro la flottiglia.

{mosimage}BLACKOUT CONTATTI – «Ci troviamo a 170 miglia marine dalla Striscia di Gaza (circa 315 km, ndr), quando arriveremo a 120 miglia dalla costa diminuiremo la velocità di crociera – ha detto un'attivista ad Al Jazira -. Non abbiamo avuto ancora contatti con gli israeliani e al momento siamo tranquilli perché speriamo che capiscano che la nostra è una nave che trasporta solo aiuti umanitari e non vogliamo la violenza». Venerdì mattina i contatti via satellite hanno smesso temporaneamente di funzionare e gli organizzatori della "Freedom Flotilla" hanno accusato Israele di sabotaggio. Tanto più che due imbarcazioni della flottiglia (Challenger 1 e 2) sono state messe fuori uso una settimana fa da guasti improvvisi e non hanno potuto accogliere i giornalisti che intendevano seguire la "Rachel Corrie". A bordo del cargo ci sono 19 attivisti (cinque irlandesi, sei malesi, sei filippini, un britannico e un cubano), un carico di cemento, equipaggiamenti medici, giocattoli e carta per scrivere. Della missione fanno parte la premio Nobel irlandese Mairead Maguire e l'ex vice segretario dell'Onu Denis Halliday.

ATTACCO DALL'IRAN – Intanto dall'Iran arriva un nuovo pesante attacco contro Israele. «Ogni altra aggressione spingerà ulteriormente il regime sionista verso la distruzione» ha detto il presidente Mahmoud Ahmadinejad a una folla radunata davanti al mausoleo dell'ayatollah Khomeini a Teheran, in occasione del 21esimo anniversario della morte del fondatore della Repubblica Islamica. Ha sottolineato che, secondo la visione dello stesso Khomeini, «il regime sionista è il più importante strumento del dominio mondiale e la sua caduta significa la caduta della colonna portante dell'arroganza». Quindi ha parlato di «attacco barbaro» di Israele: «Presto – ha concluso – saranno organizzati migliaia di nuovi convogli diretti a Gaza che porteranno libertà alla nazione palestinese, dopo aver annientato i sionisti».

Fonte: www.corriere.it