Niente contratto alla società della madre, sospesa una miniserie che avrebbe Giancarlo tra i produttori
ROMA – La voce circolava da giorni ma ieri, dal settimo piano di viale Mazzini, è arrivata un'informale quanto autorevole conferma: addio a ogni contratto Rai per Francesca Frau, madre di Elisabetta e Giancarlo Tulliani. Dal prossimo autunno non lavorerà più né per Raiuno né per altre reti Rai. «Non è previsto alcun suo contratto», assicurano negli uffici tra la direzione generale di Mauro Masi e il consiglio di amministrazione.
C'è formalmente una ragione legata al palinsesto: Caterina Balivo non condurrà più «Festa Italiana», programma di punta del pomeriggio di Raiuno. Lì la società At Media (Absolute Television Media, per il 51% di Francesca Frau, fondata soltanto nel 2009) proprio nella stagione 2009-2010, aveva ottenuto un bel contratto: per assicurare in appalto esterno (in una trasmissione che nel 2008-2009 era stata interamente prodotta dalla Rai) lo spazio «Per capirti», dedicato al contrasto tra genitori e figli, aveva concordato un compenso di 8.120 euro a puntata.
Moltiplicati per le 183 puntate previste, si arriva a un milione e mezzo di euro.La Balivo traslocherà da settembre su Raidue per dare manforte al pomeriggio. La decisione originaria della fine del contratto appartiene al direttore Mauro Mazza (area Fini). Il quale ha detto ai suoi che la decisione è legata a motivi «squisitamente editoriali» proprio per il trasloco della Balivo.
Comunque sia, la At Media, a nemmeno un anno dalla sua fondazione e dopo una stagione con un ottimo contratto, da ottobre si ritroverà senza impegni con la Rai. Niente Balivo, certo. Ma sono in molti a parlare di inequivocabili «suggerimenti» arrivati dai piani alti, per motivi di palese opportunità, ai responsabili delle reti generaliste. Facile immaginare che sarà molto complicato, anche in futuro, per la At Media riaprire un dialogo con viale Mazzini. Altra questione non secondaria.
Nella sua ultima riunione il Consiglio ha rinviato la firma del contratto per la miniserie tv in due puntate «Mia madre», diretto da Ricky Tognazzi (ormai realizzato e in fase di post-produzione). La proprietà della casa produttrice era stata definita «opaca» spingendo a una approfondita indagine. Si tratta della Ellemme Group, capitale sociale di 120.000 euro che fa capo a due società londinesi. Cioè la Elmold ltd e la Art Gold ltd, con sede a Charlton Street a Londra. La presidenza della società è affidata a Massimo Ferrero, discusso ed effervescente produttore televisivo. Con una decisione che ha sorpreso molti, Rai Cinema ha già preparato un contratto che prevede un minimo garantito di 600 mila euro (considerato dagli esperti Rai abbondante rispetto a una previsione di incassi nelle sale dopo il passaggio televisivo) con una partecipazione Rai alla produzione prossima ai cinque milioni di euro. La «opacità» era legata non solo alle due società britanniche ma anche alle voci insistenti che circolavano alla Rai, e arrivate fino al Consiglio, di una possibile partecipazione occulta di un altro partner: Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, mai titolare di un vero e proprio contratto con la Rai ma per mesi insistente sponsor di varie iniziative. Così insistente da aver causato la rottura dei rapporti pluridecennali tra Guido Paglia e Gianfranco Fini. Gli avvocati delle parti hanno recisamente smentito il collegamento Tulliani-Ferrero. Infatti l'«investigazione» avrebbe escluso ogni ombra sulla Ellemme.
Sono ore in cui la Rai ribolle di chiacchiere e pettegolezzi sui Tulliani. C'è chi sottolinea che la nomina di Paolo del Brocco ad amministratore delegato di Rai Cinema sarebbe arrivata non solo dopo l'ipotesi di contratto con Ferrero ma anche dopo l'acquisto, da parte della Rai, di tre film proposti da Federico Passa, con cui Tulliani aveva incontrato molti dirigenti Rai (incluso Paglia) chiedendo di inserirsi nel «circuito» dei diritti Rai. Ma senza alcun successo.
Fonte: www.corriere.it