Comunità Italiana

La sonda Schiaparelli è arrivata su Marte

La discesa verso Marte della sonda Schiaparelli procede senza intoppi e nel centro di comando dell’Esa, l’agenzia spaziale europea, si trattiene il fiato in attesa del segnale che confermi che si sia posata sul pianeta come secondo i piani. Da domenica scorsa, quando il modulo destinato a posarsi sulla superficie marziana si è staccato dalla navicella che l’ha portato fin nell’orbita di Marte, la Trace Gas Orbiter (TGO), sono stati effettuati solo dei piccoli aggiustamenti di rotta e ora il lander ha completato discesa in stato di ibernazione completa.

Intorno alle 15,48 (ora italiana) e cioè un’ora prima del suo ingresso nell’atmosfera marziana dalla base Esoc di Darmastadt in Germania ha inviato il segnale di attivazione della sonda. E’ il tempo necessario per avviare il computer di bordo, i sistemi automatici di navigazione, di guida, di telecomunicazione e di controllo della sonda e per preparare i motori alla loro cruciale fase di frenata durante la discesa verso il suolo marziano.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha twittato tutto il proprio orgoglio per una missione che in gran parte porta la firma dell’Italia e la rock band Muse ha augurato buona fortuna all’Agenzia spaziale europea (Esa).

Al termine di queste operazioni, e cioè intorno alle 16.42 (ora italiana) la missione Exo Mars è entrata nel vivo: la Tgo ha compiuto le sue manovre per inserirsi correttamente nell’orbita intorno a Marte, e a una altitudine di circa 121 chilometri Schiaparelli ha incontrato, a una velocità di circa 21mila chilometri orari, i primi strati dell’atmosfera marziana.

Ecco perché la sonda si chiama Schiaparelli

Da quel momento inizieranno quelli che i responsabili della missione dell’Agenzia Spaziale europea hanno battezzato come i 6 minuti di terrore. All’Esa hanno studiato minuto per minuto tutte le fasi, delicate di questa discesa. ”Sappiamo – ha spiegato all’Agi Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) – che atterrare su Marte è davvero molto difficile e che, ad oggi solo gli americani ci sono riusciti. Noi pensiamo di aver fatto tutto quello che è necessario e siamo fiduciosi sull’esito finale di questa missione”.

Durante i primi tre minuti della discesa, l’atmosfera marziana ha rallentato la sonda protetta dal calore prodotto dall’attrito dallo scudo termico che progressivamente è stato consumato. Alle 16,45 la sonda era a circa undici chilometri dal suolo e la sua velocità si era essere ridotta a soli, si fa per dire, 1.700 chilometri orari. A questo punto si è aperto il paracadute supersonico di 12 metri di diametro che si trova a bordo di Schiaparelli. Dopo soli 40 secondi, quando la navicella ha smesso di oscillare e la velocità è scesa a circa 250 chilometri orari, è stato espulso il paracadute e contemporaneamente anche lo scudo anteriore di protezione. E’ stato quindi possibile far entrare in funzione i radar istallati a bordo della sonda che hanno verificato la posizione e la velocità di discesa sia verticale che orizzontale della sonda. Le informazioni raccolte dal radar di bordo sono state usate dal sistema di controllo dei motori che si accenderanno per assicurare una ulteriore frenata di Schiaparelli e una sua discesa verso il suo marziano nella posizione più corretta possibile. Al termine della discesa, quando in Italia erano le16.48 ad appena un paio di metri dal suolo di Marte, i razzi, alimentati ad atrazina, si sono e Schiapparelli si è posata su Marte al riparo solo di una struttura deformabile che dovrebbe averne attenueato gli effetti dell’urto. La conferma che la sonda sia atterrata e che i sistemi di bordo siano entrati in funzione l’avremo sulla Terra solo con 2 ore circa di ritardo intorno alle 18.33. Il tempo necessario cioé non solo per colmare il ritardo della comunicazione per effetto della distanza Terra-Marte che è di circa 10 minuti, ma soprattutto per raccogliere attraverso i moduli che orbitano intorno a Marte i segnali di conferma trasmessi da Schiaparelli.

Prima di festeggiare, i tecnici dell’Agenzia Spaziale europea attendono di ricevere almeno due segnali. Il primo sarà raccolto intorno alle 17.30 dal TGO che nel frattempo sarà entrato in orbita e verrà inviato a Terra a una stazione di ricezione in India. Il secondo sarà raccolto invece intorno alle 18.30 dalla navicella Mars Express e sarà ricevuto dalla sala controllo di missione Esoc a Darmstadt alle 18.30 circa.

Solo allora si potrà dire che Schiaparelli è in posizione sul suolo marziano, mentre per cominciare a ricevere i primi dati scientifici occorrerà attendere altre 24 ore. (AGI)