{mosimage}Gli esami a cui il fuoriclasse dell'Inter si è sottoposto dopo lo svenimento nel match col Brescia hanno evidenziato il problema. "Tremavo già prima dell'intervallo", dice l'olandese, che ammette di essere sotto stress per i troppi impegni. Ma il derby incombe…
MILANO – Anemia. Entità lieve, nulla di particolarmente preoccupante, ma pur sempre un problema che può dare non poco fastidio a un calciatore. Wesley Sneijder si è sottoposto ad accertamenti medici in Olanda dopo lo svenimento accusato nell'intervallo di Inter-Brescia, la partita che sabato sera i nerazzurri hanno pareggiato 1-1 a San Siro nella 10ª giornata di serie A. E il responso, sebbene non allarmante, ha evidenziato un basso valore del tasso di emoglobina nel sangue. Situazione che andrà monitorata, perché l'anemia (anche nelle sue forme più blande) è un nemico che può influire negativamente sullo prestazioni di uno sportivo.
TREMORE — Stanchezza, pallore, nausea, tachicardia, mancanza di appetito, calo della capacità di concentrazione: sono solo alcuni dei sintomi che con cui l'anemia si manifesta. E tra questi c'è anche lo svenimento, come nel caso di Sneijder. "Tremavo già prima dell'intervallo della gara col Brescia, negli ultimi cinque minuti prima di rientrare nello spogliatoio mi sentivo male", ha detto l'olandese, che ovviamente non è poi rientrato in campo nella ripresa. Non sarà disponibile stasera a Lecce, ma dovrebbe farcela per il derby di domenica.
COSTRETTO A RESISTERE — Sneijder ha poi ammesso di essere vittima dello stress: "Dopo una stagione durissima ho avuto due giorni di vacanza, poi sono andato subito al Mondiale. Da lì, ho avuto appena un paio di settimane di relax prima di ricominciare a lavorare con l'Inter. Avrei bisogno di riposo, come Rooney, ma ora proprio non posso abbandonare i miei compagni, abbiamo troppi infortunati a centrocampo". Costretto a resistere, dunque, nonostante stress e anemia. In vista del Milan, intanto, Wesley ha ripreso ad allenarsi alla Pinetina.
Fonte: www.gazzetta.it