Il direttore del quotidiano dei vescovi: "Vita privata e opzioni pubbliche siano all'altezza dei valori". L'Anm: "Magistratura aggredita da chi rifiuta il principio di uguaglianza davanti alla legge"
ROMA – "Andiamo avanti, respingeremo gli attacchi dei giudici". Silvio Berlusconi in consiglio dei Ministri sprona i suoi ministri a governare allontanando lo spettro delle elezioni e ribadendo la linea della volontà dei pm politicizzati di colpire il capo del governo. Pronta la replica dell'Anm: "Non c'è uno scontro istituzionale. C'è un'aggressione alla magistratura da parte di chi rifiuta il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge".E anche il vicepresidente del Csm si schiera con i magistrati: "Ai giudici si deve rispetto, un rispetto talora troppo trascurato". Vietti non trascura di dire che fa riferimento all' "attualità dirompente" che vede ancora una "contrapposizione" tra politica e giustizia. "E'nel processo – ha aggiunto – che si incarna lo stato di diritto e si assegnano torti e ragioni. L'attività della magistratura non sottende disegni sovversivi. E' funzione giurisdizionale, per lo più silente e operosa: perciò merita la stima, specie da chi egualmente è, per posizione, servitore dello Stato.". E dal giornale dei vescovi Avvenire un nuovo monito parte verso i Palazzi: "I politici cattolici siano coerenti".
Il direttore del quotidiano Marco Tarquinio prende spunto da una lettera di una lettrice per rispondere: "Credo che sia sempre più forte l'attesa di serene e consapevoli prove di coerenza da parte di chi opera sulla scena pubblica richiamandosi ai grandi valori dell'umanesimo cristiano
e alla Dottrina sociale della Chiesa". "Penso, insomma – scrive ancora il direttore del giornale dei vescovi -, che per i 'politici cattolici' vita privata e opzioni pubbliche all'altezza dei valori che teniamo cari siano semplicemente indispensabili. Non è sempre facile ma ne vale la pena".
Intanto a Palazzo Chigi sprona i suoi. "Respingeremo ogni attacco della magistratura, il Paese deve tornare alla normalità democratica. Non possiamo consentire a dei pm di fare politica e di tenere sotto scacco il governo". Non siamo in un Paese democratico se si consente a dei giudici politicizzati di portare avanti un processo allucinante, è la riflessione del presidente del Consiglio condivisa dai ministri. Il governo va avanti e non si farà intimorire dall'azione di questi giudici, ha sostenuto il Cavaliere secondo quanto riferisce all'Agi chi ha partecipato alla riunione nella sede del governo.
Fonte: www.repubblica.it