Stop all'emendamento alla legge di Stabilità che ampliava le garanzie per i lavoratori esodati e che era stato votato all'unanimità dalla commissione Lavoro. La commissione Bilancio della Camera ha infatti giudicato inammissibile la proposta.
L'emendamento alla Legge di Stabilità presentato in commissione Bilancio alla Camera è stato dichiarato "inammissibile" a causa, spiega il vicepresidente della commissione Lavoro Giuliano Cazzola, delle coperture giudicate "inadeguate". La proposta era stata votata all'unanimità in commissione Lavoro a Montecitorio (con l'unica eccezione proprio del deputato del Pdl Cazzola che non aveva preso parte al voto) e poi era stata presentata in commissione Bilancio.
Oltre allo stop alle misure per gli esodati così come messe a punto da un emendamento trasversale la Commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibile anche un emendamento "riguardante la ricongiunzione contributiva onerosa": lo rende noto il vicepresidente della commissione Lavoro della Camera Giuliano Cazzola, firmatario di quest'ultima proposta. Niente da fare poi anche per la proposta, sempre a firma Cazzola, alternativa a quella bipartisan sugli esodati e che prevedeva comunque una soluzione per questi lavoratori. "Naturalmente – sottolinea il deputato del Pdl – ho presentato ricorso ma confido che i due relatori sappiano indicare ogni possibile misura correttiva degli errori compiuti in proposito, negoziando con il governo. Mi auguro che quest'ultimo episodio metta in evidenza la disonestà di quanti hanno attribuito al Pdl e in particolare al sottoscritto la colpa per la mancata soluzione dei loro problemi. E che i vari comitati imparino a distinguere tra le facili promesse e il senso di responsabilità".
MONTI, MODIFICHE? PIENO CONSENSO CON GRILLI – "La legge di stabilità è in buone mani: è stata seguita nella navigazione parlamentare, come è giusto che sia, dal ministro dell'Economia e Finanze Vittorio Grilli, in piena e frequente consultazione e in pieno consenso con me". Così il premier Mario Monti, in conferenza stampa in Laos a margine del vertice Asem. Il presidente del Consiglio ha inoltre detto di non ritenere necessario un incontro con i leader della maggioranza per mettere un punto alle modifiche della legge di stabilità
TESORETTO 6,7 MLD, GRILLI RASSICURA SU SLA
di Manuela Tulli
La 'nuova' legge di stabilità che si sta delineando questa settimana, senza i tagli Irpef, potrebbe contare su una dote di 6,7 miliardi di euro in tre anni. Nel 2013 le risorse, che potrebbero essere investite nel cuneo, ammontano a 1,1 miliardi di euro, cifra che si aggiunge ai circa 900 milioni di euro destinati al sociale. Sono i calcoli sui quali stanno elaborando le loro proposte i relatori in Commissione Bilancio della Camera, Pierpaolo Baretta (Pd) e Renato Brunetta (Pdl). Intanto il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, parlando dal G20 di Città del Messico, rassicura sui fondi per i malati di Sla. Il Pdl invece insiste sulla necessità di preservare il comparto sicurezza dai tagli e minaccia di non votare la legge di Stabilità se non si troverà una soluzione al problema. L'iter della legge di stabilità entra nel vivo mentre il ministero dell'economia diffonde i dati sulle entrate fiscali nei primi 9 mesi. Gli incassi segnano una crescita del 3,8%, con un aumento del gettito che in soldoni arriva a 10,6 miliardi. I dati rimbalzano alla Camera dove la Commissione Bilancio ha avviato l'esame degli emendamenti. Primo passo è stato il giudizio di ammissibilità che ha 'falciato' oltre la metà dei circa 1.600 emendamenti. I relatori oggi si sono riuniti tra loro e con il governo (il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo e i rappresentanti della Ragioneria) per cominciare a mettere a punto gli emendamenti. Un incontro con il ministro Grilli dovrebbe tenersi nei prossimi giorni, poi le proposte di modifica dei relatori e dunque la maratona del voto in Commissione che dovrebbe arrivare fino a domenica. La rinuncia alla riduzione delle aliquote Irpef, e allo stesso tempo il non aumento dell'Iva dal 10% all'11% e l'eliminazione sia della retroattività che dei tetti e franchigie per deduzioni e detrazioni, porta ad un 'tesoretto' di 6,7 miliardi di euro in tre anni (1,1 mld nel 2013, 3,1 mld nel 2014, 2,5 mld nel 2015). Le risorse dovrebbero essere destinate al cuneo e conseguentemente alle famiglie. I relatori puntano a salvare totalmente le detrazioni dal taglio: il governo ha già dato il suo assenso allo stop alla retroattività; si attende ora una risposta sulla questione di tetti e franchigie. Fin qui il capitolo fiscale. "Ma non è che una volta risolta la questione dell'Irpef è risolto tutto", avverte Baretta elencando tutti i nodi da sciogliere. A partire dalla scuola dove si tornerà all'orario di 18 ore ma bisognerà trovare 180 milioni di euro di corrispondenti risparmi. C'é poi la questione dei Comuni e la richiesta di un allentamento del Patto di stabilità, escludendo per esempio gli investimenti legati al dissesto idrogeologico o alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. E ancora, resta da definire la platea degli esodati per calcolare con maggiore precisione il fabbisogno di risorse. Un problema, quello dei malati di Sla, sembra invece risolto: "Volevo rassicurare, non c'é né una dimenticanza né un'assenza di risorse", ha detto Grilli, spiegando che le risorse potranno arrivare dal fondo di 900 milioni già previsti nel ddl di Stabilità. Il Pdl insiste infine sulla questione sicurezza. Sia il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri che il vice capogruppo alla Camera Pietro Laffranco fanno sapere che "il tema della sicurezza è una prioriotà" e se dunque il governo non tornerà indietro sui tagli, il Pdl non voterà il ddl. Ma sempre dal Pdl arriva la precisazione del relatore Brunetta: "Non ci sono tagli al comparto sicurezza. A mio avviso la legge di stabilità dovrebbe incorporare le tematiche legate al comparto sicurezza ma credo che ci sia un problema di ammissibilità".
Fonte: Ansa