Enrico Letta ha ricevuto oggi il Segretario di Stato Usa, John Kerry, a palazzo Chigi ed ha affrontato anche il tema del Datagate. Letta ha posto a Kerry la questione per capire la veridicita’ delle informazioni di questi giorni circa eventuali attivita’ di violazione della privacy. Il premier – sempre a quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi – accompagnato dal ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha riscontrato un atteggiamento cooperativo. Kerry ha ribadito al premier e al ministro degli Esteri che l’amministrazione Usa ha messo tutte le problematiche ‘under review’.
Proprio oggi il ‘Corriere della Sera’, riporta alcune dichiarazioni dell’ex capo dell’Ufficio italiano della Cia: “Posso dirle alcune cose. Il direttore della National Security Agency e uno o due suoi vice verranno sostituiti tra non molto: mi risulta che in linea di principio Obama lo abbia gia’ deciso. E l’uso del Megadata, il sistema di sorveglianza elettronica della Nsa, verra’ severamente controllato: per cio’ che concerne l’Europa, il presidente vuole che sia applicato soltanto all’antiterrorismo e non sconfini nello spionaggio politico o economico. Obama ne ha abbastanza degli scandali e ha a cuore l’integrita’ dell’Alleanza atlantica.
Gli altri Paesi, tra cui l’Italia, dovranno aiutarlo”. Contatattato al telefono l’ex capo dell’Ufficio italiano della Cia Vincent Cannistraro dichiara che con la raccolta dati elettronica di massa “non esiste piu’ privacy e non esiste piu’ segreto”, e che e’ giunta l’ora di tutelare dalle “intercettazioni universali” i cittadini, le imprese e le nazioni.
L’ex direttore dell’Ufficio italiano della Cia, dell’intelligence del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca e dell’antiterrorismo a Washington difende il ricorso al Megadata da parte della Nsa, ma ammette che si presta “ad abusi e soprusi”. “I progressi di queste tecnologie estreme – osserva – ci hanno colto impreparati. Possiamo essere ascoltati, letti e visti 24 ore su 24. Di piu’: ignoriamo quasi tutto delle guerre elettroniche clandestine che sono attualmente in corso.
Cinque anni fa non era cosi'”.
E continua: “Non so se sia noto da voi, ma l’Italia produce sistemi analoghi al nostro e li vende a terzi. Sono sistemi molto sofisticati e il vostro governo, che e’ al corrente del loro smercio, dovra’ sincerarsi che non finiscano in mano a potenziali nemici. C’e’ urgente bisogno di una regolamentazione globale di questi prodotti e del loro impiego”. (AGI) .