La notizia arriva 24 ore dopo quella dell’uccisione degli altri due tecnici della Bonatti rapiti a luglio. Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sul web, stiamo bene ma siamo devastati.
Sono stati liberati e sono in buone condizioni Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due tecnici della Bonatti rapiti a luglio a Mellitah, in Libia, insieme con Fausto Piano e Salvatore Failla, uccisi ieri durante una sparatoria vicino a Sabrata mentre i sequestratori li stavano trasferendo in un covo dell’Isis.
A dare la notizia per primo è stato il presidente del Copasir, Stefano Stucchi, e dopo poco sono arrivate le conferme dei familiari degli ostaggi liberati e della Farnesina, che ha riferito che i nostri connazionali sono “in mani sicure” sotto la tutela del Consiglio militare di Sabrata.
A metà mattinata sul profilo Facebook del Sabrata Media Center sono apparse due foto: nella prima ci sono i due italiani immortalati dopo la liberazione, nell’altra c’è un biglietto scritto a mano che dice: “Io sono Gino Pollicardo e con il mio collega Filippo Calcagno oggi 5 marzo 2016 siamo liberi. Stiamo discretamente da un punto di vista fisico, ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia”.
Secondo quanto riferisce il sito informativo locale Akhbar Libya, Pollicarpo e Calcagno sono stati liberati dalle milizie di Sabrata mentre erano tenuti prigionieri in un appartamento controllato da un gruppo di uomini dell’Isis. Anche la pagina Facebook del gruppo libico Febbraio al Ajilat-2 -la stessa che giovedì ha pubblicato le fotografie dei corpi di Fausto Piano e Salvatore Failla- ha confermato che Pollicardo e Calcagno sono stati liberati grazie a un “efferato blitz in un covo di Daesh”, l’acronimo arabo dell’Isis nell’Iraq e nel Levante.
E’ di ieri mattina la tragica notizia dell’uccisione di Fausto Piano, 60 anni di Capoterra (Cagliari) e Salvatore Failla, 47 anni siracusano. La dinamica resta da verificare. Ma stando a quanto appreso negli ambienti giudiziari di piazzale Clodio, dove era stata aperta un’inchiesta per sequestro di persona con finalità di terrorismo, i due ostaggi sarebbero stati uccisi mentre stavano per essere trasferiti da un covo all’altro. Da tempo erano stati separati dagli altri due colleghi e ieri, a Sabrata, si trovavano a bordo di uno dei mezzi di un convoglio dell’Isis attaccato dalle forze di sicurezza libiche. Negli scontri tra Isis e forze libiche sono morti almeno otto miliziani, la maggior parte dei quali di nazionalita’ tunisina. Secondo Massolo, “nella zona di Sabrata risulta che i nostri quattro connazionali fossero stati sequestrati e tenuti da parte di organizzazioni con una connotazione principalmente criminale più che jihadista”. Anche secondo Stucchi, “è da dimostrare che i sequestratori appartengano all’Isis”.(AGI)