Comunità Italiana

Liguria: sì a Toti, centinaia critiche web a Salvini

Il patto Lega-FI “e’ un asse amministrativo”, ma “a livello politico se si votasse domani mattina la Lega andrebbe da sola”. Lo ha detto Matteo Salvini parlando coi giornalisti a margine di una visita ad un campo rom. Salvini ha infatti osservato che con il partito di Berlusconi ci sono differenze di vedute per esempio “su immigrazione ed euro”.

La ‘base’ ligure della Lega Nord insorge contro la decisione del segretario federale Matteo Salvini di chiedere un passo indietro a Edoardo Rixi per la candidatura a presidente della Regione Liguria a favore del consigliere politico di Silvio Berlusconi Giovanni Toti. “Salvini cosa stai facendo consegni Genova al Pd?”, “Delusa da un Salvini che si vende come tutti gli altri politici”, “Si sono divisi le Regioni tra Salvini e Berlusca! Interessa solo il cadreghino ed io pur non essendo leghista Rixi lo avrei votato, Toti neppure morta!” e “Tutta la mia stima Edoardo..ormai sfumata per Salvini che mi ha deluso tantissimo”. Sono solo alcune delle centinaia di reazioni sulla pagina facebook di Rixi. Critiche alla scelta di Salvini vengono anche da imprenditori e politici di centrodestra. Il costruttore Davide Viziano sulla sua pagina facebook commenta: “Dopo Fiamma Nirenstein e Augusto Minzolini sentivamo la mancanza di un altro personaggio catapultato a Genova per garantire alla solita combriccola di proseguire indisturbata! Genovesi e liguri: ora basta!”. Per l’ex senatore del Pdl Enrico Musso candidato presidente della Regione con una lista civica “Rixi era un candidato ligure che tiene alla Liguria. Non ho niente di personale contro Toti, ma è un paracadutato che non sa nulla della Liguria e approda qui solo per le logiche spartitorie di Forza Italia (e, mi perdonerà Edo, in questo caso anche di Salvini). Non sono leghista, ma Edo aveva alcune (magari non molte) chances di mandare a casa la sinistra, Toti non ne ha alcuna”.

Paita vince scommessa, Rixi pagherà birra – La candidata presidente della Regione Liguria per il centrosinistra Raffaella Paita ha vinto una ‘birra’ dall’ex candidato della Lega Nord Edoardo Rixi dopo che si è ritirato dalla corsa a favore di Giovanni Toti. “Scommetto una birra che Edoardo Rixi si farà dare ordini da Berlusconi. Se resta candidato gliela offro io, se cede me la offre lui”, aveva scritto Paita via twitter lo scorso 12 febbraio. “Assolutamente sì offro io, alla fabbrica della birra, un litro alla goccia!”, replica Rixi. Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando lo critica via facebook: “Voleva deburlandizzare la Liguria e si è fatto desalvinizzare da uno che non sa che Novi Ligure è in Piemonte!”. Il segretario del Pd di Genova Alessandro Terrile provoca i leghisti con gli hashtag #ognipromessa e #comandaSilvio.

Chiuso accordo Fi-Lega, Salvini “sacrificio per vincere”
In Liguria il Carroccio sosterrà Toti,in Veneto gli azzurri Zaia
“Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno chiuso l’accordo sulle Regionali”. Alla fine il cavaliere e il leader del carroccio hanno trovato l’intesa, nonostante i mal di pancia all’interno di entrambi i partiti. E il “sacrificio” chiesto alla Lega in Liguria, dove il candidato del carroccio lascerà il posto a Giovanni Toti. Ma l’obiettivo è vincere e “se gli alleati ci chiedono di fare un passo indietro per vincere lo facciamo”, ha detto senza giri di parole Salvini che punta a “raddoppiare” i voti presi lo scorso anno. Dunque Forza Italia, recita un comunicato degli azzurri, “sosterrà il presidente uscente Luca Zaia in Veneto e la Lega Toti in Liguria”. Niente liste per il carroccio in Campania. L’intesa per correre insieme alle prossime elezioni regionali era praticamente chiusa da giorni. Ma non senza malumori da entrambe le parti. Già perché se dentro Forza Italia continuano a volare gli stracci, anche tra le file dei leghisti il malumore per l’accordo con gli azzurri è evidente. L’impasse era proprio nella decisione di cambiare cavallo in corsa in Liguria dove il vicesegretario dei lumbard Edoardo Rixi deve cedere il posto a Giovanni Toti. Una decisione che Salvini ha motivato come un “sacrificio” per la vittoria.

A palazzo Grazioli infatti la linea di Silvio Berlusconi non è mai cambiata: la bozza di accordo raggiunto prevedeva che in Liguria corresse un candidato azzurro. L’alternativa per gli azzurri era nessun accordo. Di regionali ma soprattutto del dopo elezioni amministrative l’ex capo del governo ne ha discusso in un pranzo a palazzo Grazioli con Denis Verdini. Con il senatore Fi erano presenti anche Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Niccolò Ghedini. Di carne al fuoco ce n’era parecchia (raccontano che Berlusconi abbia citato varie volte Sarkozy convinto che Fi debba fare come l’ex presidente francese e cioè andare sola alle politiche) anche perché dopo la pausa pasquale alla Camera si entrerà nel vivo della legge elettorale dove la posizione di Verdini e dei suoi uomini diverge dalla linea ufficiale del partito. L’obiettivo del Cavaliere però è di evitare nuove tensioni con l’ex coordinatore azzurro alla luce del caos che regna dentro il partito. Dopo l’addio di Sandro Bondi e Manuela Repetti che oggi hanno incontrato Raffaele Fitto (la decisione di vedersi è stata concordata nel corso di una telefonata) dentro il partito continuano le tensioni. A puntare il dito contro gli ex senatori azzurri è Toti convinto che dopo l’abbandono del partito debbano arrivare le dimissioni da palazzo Madama “se non si riconosco più in Fi”. A chiamare però in causa il consigliere politico azzurro è Maurizio Bianconi, fittiano dalla prima ora: “Toti dice coglionerie” e poi a proposito della candidatura in Liguria, il deputato Fi non lesina battute al vetriolo: “la Regione ha già avuto le sue tragedie…”. Ad valutare le ‘mosse’ del cerchio magico è poi Raffaele Fitto.

Il capo della fronda azzurra ieri nella Capitale ha riunito i suoi (mentre Berlusconi ha visto il candidato in Puglia Schittulli) e continua tenersi pronto alla discesa in campo. Per il redde rationem si attende la composizione ufficiale delle liste azzurre. In base ai candidati si deciderà cosa fare, tra le possibilità prese in considerazione anche quella di fare ricorsi in tribunale contro le decisioni prese dal vertice del partito, che a detta dei fittiani, non è a norma dello statuto di Forza Italia.(ANSA)