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Home > L’Iran: «Gli Usa si scusino e tolgano il sostegno a Israele»

L’Iran: «Gli Usa si scusino e tolgano il sostegno a Israele»

28 de janeiro de 2009 - Por Comunità Italiana

Il messaggio di Ahmadinejad dopo l'apertura di Obama: «Via le truppe americane dispiegate all'estero»

 

TEHERAN – Una telefonata a Medvedev e un intervento alla televisione araba. I primi passi di Barack Obama in politica estera hanno già suscitato reazioni importanti. Dopo il colloquio tra il presidente americano e quello russo, Mosca ha deciso di sospendere il progetto di dispiegamento di missili Iskander, nella enclave di Kaliningrad (ovest). Decisivo il «cambiamento di attitudine» manifestato dalla nuova amministrazione americana sullo scudo antimissile in Polonia e nella Repubblica Ceca. Ma una delle questioni più spinose, per il nuovo presidente Usa, è rappresentato dai rapporti con l'Iran. E proprio a Obama è rivolto il messaggio di Mahmoud Ahmadinejad: il presidente iraniano invita gli Usa a ritirare le truppe dispiegate all'estero, poiché a suo dire solo così ci sarà un vero cambiamento nella politica americana. L'appello è stato lanciato dopo l'intervento del nuovo leader degli Stati Uniti alla tv Al Arabiya: «Siamo pronti al dialogo» ha annunciato Obama. Risposta di Ahmadinejad: se quello che Obama vuole è «un vero cambiamento», ha detto il presidente iraniano durante un comizio a Khermenshah, trasmesso in diretta dalla tv, lo deve dimostrare «mettendo fine al sostegno dell'illegale e falso regime sionista», cioè Israele, e «chiedendo scusa e risarcendo l'Iran» per le «interferenze americane degli ultimi 60 anni». Ahmadinejad ha quindi elencato una serie di atti compiuti dagli Usa contro Teheran, a partire dal golpe del 1953 con cui fu rovesciato il premier di allora Mohammed Mossadegh.

Audio – L'analisi: risposta insultante dall'Iran. Forse sintomo di paura di A. Ferrari

RUSSIA -Una presa di posizione dura, da parte dell'Iran. Diverso l'atteggiamento della Russia, invece. Mosca ha infatti deciso di cancellare le ritorsioni contro il progetto di scudo anti-missile. Lo ha annunciato un responsabile delle forze armate russe, citato dall'agenzia russa Interfax. «La realizzazione di questo progetto è sospesa visto che la nuova amministrazione americana non ha accelerato il suo programma di sviluppo» ha dichiarato il responsabile russo, il cui nome non è stato indicato. Una decisione arrivata dopo l'annuncio di Obama sull'inizio di una «nuova era» nei rapporti tra Washington e Mosca. La Casa Bianca ha rivelato che nella telefonata avvenuta tra Obama e il presidente russo, Medvedev, è stata sottolineata la necessità di «ricostruire una nuova agenda» nei rapporti bilaterali tra i due Paesi che metta fine alla deriva in corso da tempo. Nella telefonata di Obama al collega russo è stato inoltre messo in evidenza il fatto, ha riferito la Casa Bianca, che i due presidenti sono entrambi «leader appartenenti ad una generazione post-Guerra Fredda» e questo offre «una opportunità unica per ricostruire un nuovo tipo fondamentalmente diverso di rapporti tra i due paesi».

LE POSIZIONI – Il Cremlino ha sempre considerato lo 'scudo' Usa come una minaccia diretta contro la Russia, e non contro gli 'Stati-canaglia' ufficialmente addotti da Washington quali obiettivi dell'iniziativa, che nella sua versione originaria prevede la creazione di batterie di missili intercettori sul territorio polacco, e di una stazione radar di primo avvistamento su quello ceco. Kaliningrad, l'ex Koenigsberg di era prussiana, è un'enclave russa incuneata tra la stessa Polonia e la Lituania, ambedue Stati membri della Nato oltre che dell'Unione Europea.

 
Fonte: www.corriere.it 

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