Comunità Italiana

L’isola delle superfetazioni? Per i 6 sindaci tra crolli e abusivismo non c’è nesso

 

Dopo l’emergenza di martedì, con la corsa contro il tempo per estrarre dalle macerie i tre bambini di Casamicciola, è il momento dei bilanci e delle polemiche. Come si può morire per un sisma di magnitudo 4.0? La domanda viene ripresa dalla stampa, sottolineando come sotto accusa per la morte delle due donne e il ferimento di una quarantina di persone per i crolli sull’isola campana è l’abusivismo. Come sui legge su Repubblica , “sapere che in un Paese membro del G8 si possa morire per una scossa di magnitudo 4, quindi di moderata entità al di là della necessaria contestualizzazione del caso Ischia, è tema che apre inevitabilmente un nuovo fronte nel dibattito e nelle polemiche” e che trova spazio anche sulla stampa mondiale.

Perché è successo (di nuovo) Casamicciola?

A Ischia c’è un proverbio che è diventato patrimonio nazionale: “qui succede una Casamicciola”. Fa riferimento al terremoto del 1883 che causò oltre 2.300 vittime e rase al suolo l’80% delle case della cittadina termale di Ischia che erano costruite spesso con materiali scadenti (leggi ricostruzione storica). Fa impressione vedere che, oltre 130 anni dopo, quella tragedia non ha insegnato nulla. Perché le costruzioni a Casamicciola spesso sono sono realizzate con materiali scadenti mentre nell’isola l’abusivismo è imperante. Allora il sisma fu di 5.8 gradi Richter contro i 4 di oggi. E forse solo per questo non si è ripetuta una tragedia analoga a quella del 1883. “Ischia è da sempre simbolo di abusivismo edilizio, di cementificazione disordinata e di impunità”, afferma Michele Buonomo alla guida di Legambiente Campania citato dal Sole 24Ore, che ricorda come nell’isola negli ultimi 30 anni sono state presentate 27mila pratiche di condono, circa una ogni due abitanti.

Costruzioni con materiali scadenti

“C’è un discorso di specificità dell’isola d’Ischia che è in area vulcanica. Quello che però ho potuto vedere oggi è che molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente, per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati”, dice Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, in conferenza stampa a Casamicciola. E su questo punto torna anche il Fatto Quotidiano che titola: “L’isola degli abusi”. Il giornale diretto da Marco Travaglio punta il dito contro i tanti abusi edilizi e condoni a Ischia: 27mila richieste di sanatoria. Nella palazzina crollata sulla testa dei tre fratellini, ad esempio, sono stati condonati ben tre abusi edilizi.

Il terremoto sulla stampa mondiale

La notizia del sisma che ha colpito Ischia ha fatto il giro del mondo. Perché l’isola campana è una delle più famose d’Italia e anche perché migliaia di turisti in questo periodo affollano le sue spiagge e le sue terme. Sui giornali viene riportata la cronaca, con le due donne morte, i 39 feriti e il miracoloso salvataggio dei tre fratellini di Casamicciola. Ma si parla anche dell’abusivismo e di come le case siano state costruite e spesso condonate con leggerezza. E non è una bella immagine dell’Italia da esportare. Malgrado i 6 sindaci locali neghino l’evidenza e In una nota congiunta “deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l’isola e alle inesistenti connessioni tra l’evento sismico e i fenomeni legati all’abusivismo edilizio”.

Il sito di ABC, per esempio, scrive che il sisma “ha focalizzato l’attenzione su due temi ricorrenti in Italia: vecchi edifici e nuove costruzioni illegali con materiali scadenti”. La portata dei danni per un sisma relativamente leggero – sottolinea poi Nbc News – ha sollevato molte domande sulla qualità delle costruzioni sull’isola e sulla prevalenza di strutture abusive”.

La storia di un miracolo

La tragedia di Ischia è anche – e soprattutto – la storia di un miracolo. Questa è una storia di pompieri e di bambini. – scrive Goffredo Buccini sul Corriere della Sera -. E di una buca tra le macerie d’Italia. Un’altra. Dal fondo di quella buca, quassù a Casamicciola, costa nord di una Ischia che si sveglia di soprassalto dal languore dell’estate, sepolto da mattoni e ringhiere e cemento e terriccio e angoscia e brandelli di vita di famiglia, si sgola un ragazzino di undici anni”. La notizia fa il giro del mondo e ne scrive tutta la stampa internazionale. Sul New York Times si legge dei tre bambini miracolosamente salvati a La Rita, frazione di Casamicciola.

Turisti in fuga da Ischia

L’emergenza terremoto sembra essere quasi superata, ma per l’isola campana ora si presneta un nuovo problema. Forse anche maggiore: la fuga di turisti e il rischio di un danno economico per l’economia locale di vari milioni. Come si legge sul sito di Rai News, già dalle prime ore un ininterrotto flusso di rientri sulla terraferma, mentre fioccano le disdette delle prenotazioni per i soggiorni di fine agosto e di settembre (leggi articolo: 2017, fuga da Ischia. I turisti italiani lasciano l’isola). (agi)