"L'Afghanistan può diventare l'Arabia Saudita del litio". L'équipe di geologi del Pentagono è così entusiasta da prevedere un radicale cambio nel futuro della storia del paese centro asiatico. Un gruppo di esperti degli Stati uniti – svela il New York Times- ha infatti scoperto nel nord dell'Afghanistan una enorme sacca di giacimenti minerali valutata attorno a 1000 miliardi di tonnellate. Si tratta di qualcosa di immenso e soprattutto di inedito. Nessuno, finora, aveva solo immaginato che sotto quelle montagne aspre e quelle vallate spesso disseminate di mine lasciate da eserciti stranieri e milizie di mujaheddin nel corso degli anni, si potesse celare una riserva di materie prime che potrebbe cambiare, radicalmente, l'economia di uno dei paesi più poveri al mondo. Il deposito – scrive lo staff di esperti del Pentagono – include vene di ferro, cobalto, rame e oro, ma anche minerali essenziali all'industria moderna come il litio con cui si producono i nostri pc e i cellulari. E' talmente enorme da poter essere trasformato in uno dei centri minerari più importanti al mondo: una prospettiva che potrebbe cambiare l'esito stesso del conflitto giunto in una fase di pericoloso stallo a nove anni dall'invasione delle forze della Coalizione internazionale.
La scoperta è stata ufficialmente annunciata dal Pentagono e confermata dal governo afgano. Il tema, con tutte le implicazioni che comporta, è stato esaminato nel corso di un lungo vertice a cui ha partecipato anche il presidente Hamid Karzai. Tutti si rendono conto di quali effetti potrebbe produrre sulla stessa guerra. Il governo Karzai è particolarmente criticato in questo periodo per la corruzione dilagante nel paese e per l'atteggiamento ondivago del presidente nei confronti della galassia talebana. Il controllo del territorio, a questo punto, diventerà un elemento decisivo per pianificare lo sfruttamento della grande riserva mineraria. I Taleban potrebbero anche intensificare i propri attacchi e cercare di erodere terreno alle forze Isaf e Nato. Il fatto che la notizia sia stata resa nota ora non è casuale. Gli Usa hanno bisogno di buone notizie. E questa è sicuramente ottima. Washington è deciso comunque a fare la cose per bene. Vuole evitare che il nuovo Eldorado scoperto dallo staff di geologi del Pentagono finisca nelle maglie della corruzione. Proprio l'anno scorso, il ministero delle Miniere afgano venne accusato dagli americani di aver accettato una tangente di 30 miliardi di dollari dalla Cina in cambio dei diritti di sfruttamento delle miniere di rame nel paese. Il ministro fu destituito.